Effetto coronavirus sul sonno degli aquilani Indagine svela l’impatto negativo dell’ansia

Il coronavirus disturba il sonno degli italiani. A dimostrarlo è un’indagine partita da una settimana e curata dal laboratorio di Psicofisiologia del sonno e neuroscienze cognitive dell’Università...

Il coronavirus disturba il sonno degli italiani. A dimostrarlo è un’indagine partita da una settimana e curata dal laboratorio di Psicofisiologia del sonno e neuroscienze cognitive dell’Università degli Studi dell’Aquila. Lo studio intende ottenere una fotografia adeguata della situazione attuale, in questo particolare periodo storico caratterizzato dalla diffusione dell’epidemia di Covid 19. Il questionario è rivolto a tutte persone sopra ai 18 anni. È possibile partecipare, compilando il questionario che richiede pochi minuti ed è reperibile online. Responsabile del progetto di ricerca è il professor Michele Ferrara (nella foto), in collaborazione con il dottor Federico Salfi, dottorando di ricerca in Medicina sperimentale. «Dopo appena una settimana dall’inizio dell’indagine abbiamo raggiunto 9600 partecipanti, 3000 nelle prime 24 ore», spiega Ferrara. «Si tratta di uno studio esteso su tutta la popolazione italiana». I primi dati analizzati già riescono a dare un quadro piuttosto definito. «Ci si aspettava un impatto negativo della situazione attuale sul sonno. Non si poteva escludere, tuttavia, che alcune persone avessero beneficiato del maggiore tempo a disposizione», continua il docente. «Effettivamente la maggior parte dei partecipanti dichiara di avere un impatto negativo sulla qualità del sonno, il 57%, ma il 18% ha avuto un effetto positivo. Altro dato interessante riguarda i tempi del sonno. Circa sei persone su 10 hanno un posticipo dell’ora di addormentamento e di quella di risveglio. Il timing del sonno è molto legato all’età. Ci sono differenze anche individuali, che permettono di distinguere i cosiddetti gufi dalle allodole». Correlate alla carenza di sonno ci sono anche le percezioni di depressione e ansia, oltre che di stress. «Bisogna considerare che lo stesso evento stressante non ha su tutti lo stesso impatto», dice Ferrara. «Ci sono persone che reagiscono bene agli eventi stressanti e hanno un impatto minore, mentre altre hanno un impatto maggiore. I dati sono molto interessanti perché coerenti tra di loro: ci dicono che lo stress, l’ansia, la depressione vanno di pari passo. Più si ha un impatto negativo allo stress, maggiore è il livello di ansia e di depressione, peggiore è la qualità del sonno». Oggi secondo il questionario, internazionalmente riconosciuto e utilizzato in tutto il mondo, la popolazione italiana in media dorme male, con vari disturbi del sonno. «Il Sud si distingue per punteggi molto alti sia di percezione dello stress sia dei disturbi del sonno», conclude il docente. «Ci possono essere diverse interpretazioni del dato, che cercheremo di analizzare con maggiore precisione al termine dell’indagine». (m.c.)