Gli accessi per i disabili bloccati dalle auto in sosta 

La denuncia di un 43enne sulla sedia a rotelle: entrare negli uffici pubblici per noi è diventato un problema serio, anche i parcheggi riservati sono occupati

L’AQUILA. «La situazione dei parcheggi per la disabilità, soprattutto per quanto riguarda gli uffici pubblici, è un problema serio in questa città».
La denuncia è di G.P., disabile di 43 anni, aquilano, costretto sulla sedia a rotelle e invalido al 100 per cento a causa di una sclerosi multipla progressiva. L’uomo spesso è costretto a recarsi negli uffici pubblici per il disbrigo di pratiche di vario genere. Molte volte è accompagnato dal papà, che si prende cura di lui.
E ogni volta per il 43enne è un’avventura. Anzi, un’odissea che non sempre poi ha un lieto fine, per quello che può essere un lieto fine per una persona condannata alla sedia a rotelle e con una patologia come la sua.
Due giorni fa G.P. si è imbattuto nell’ennesimo episodio di inciviltà totale (perché di questo si tratta).
«Sono dovuto andare all’Inps per il rinnovo delle pratiche della mia invalidità al cento per cento», racconta il 43enne, «e quando sono arrivato nei pressi di via San Michele (tra la Villa comunale e Santa Giusta), i due parcheggi riservati ai disabili erano occupati da auto senza contrassegno della disabilità. Accompagnato da mio padre, con la santa pazienza ci siamo messi a cercare un posto dove poter parcheggiare. Una volta trovato miracolosamente il posteggio (la zona oramai è piena di auto e mezzi di chi lavora negli uffici e nei cantieri e anche dei commercianti, mentre il megaparcheggio di Collemaggio è costantemente vuoto, ndr), ci siamo imbattuti in un altro problema: davanti alla rampa principale all’ingresso dell’Inps c’è un’altra piccola rampa che dal marciapiedi serve proprio a immettersi su quella principale. Ebbene», continua G.P., «un’auto ostruiva l’ingresso alla rampa per la sedia a rotelle. Non c’è stato verso e mio padre si è dovuto armare di tutta la sua forza per sollevare me e la carrozzina, per potermi mettere sulla rampa principale».
«Purtroppo questo è l’ennesimo episodio e nelle mie condizioni si trovano tutti coloro che sono costretti su una sedia a rotelle a causa di patologie, le più svariate. Questa è la fotografia giornaliera delle difficoltà che siamo costretti ad affrontare noi che siamo in queste condizioni», sostiene il 43enne. «Mi sono deciso, insieme a mio padre, a denunciare pubblicamente la situazione, perché di noi nessuno si preoccupa. Non basta disegnare per terra due strisce gialle e mettere un cartello. C’è poi bisogno di chi vigila affinché i segnali e le regole vengano rispettate, visto che viviamo in una città che, probabilmente con il terremoto, ha anche dimenticato il rispetto civile». Il problema dei parcheggi nel centro storico non riguarda soltanto i disabili, ma sta crescendo a dismisura anche per i residenti che man mano hanno il “coraggio” di rientrare.
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