«Gli scienziati non vennero condizionati»

L’avvocato Dinacci ha chiesto l’assoluzione dell’imputato: l’emozione non prevalga sui fatti

L’AQUILA. «Bertolaso è innocente perché emerge in tutti i modi ed è circostanza condivisa dalla pubblica accusa e dalla parte privata che nessuno ha mai condizionato i lavori della commissione Grandi rischi». L’avvocato Filippo Dinacci, uno dei principi del Foro italiano, ha così motivato la sua richiesta di assoluzione per l’ex capo della Protezione civile. Ha anche aggiunto che in questo processo «l’emozione non deve prevalere sui fatti».

«Gli stessi scienziati hanno escluso questa ipotesi dicendo di non aver parlato con Bertolaso della riunione», ha aggiunto. «Non mi sembra che ci siano spazi per altre ipotesi e questo aspetto lo scollega da eventuali responsabilità con De Bernardinis». Questi, infatti, è l’unico condannato tra i componenti della vecchia commissione a due anni di reclusione con i doppi benefìci di legge. L’avvocato ha poi aggiunto che lo stesso Franco Barberi, ascoltato nella scorsa udienza, ha escluso di avere ricevuto indicazioni da qualcuno. Ha inoltre ricordato che il sindaco Massimo Cialente, in occasione della sua testimonianza, non ravvisò rassicurazioni durante quella caotica riunione. E poi ha ricordato come lo stesso sindaco affermò che il tecnico del radon Giuliani gli escluse l’ipotesi di un forte terremoto la notte prima della catastrofe.

«Quanto alla cooperazione colposa», ha aggiunto, «qui non ci sono i presupposti. Per poterci essere sarebbe stato necessario che coloro che agiscono abbiano un legame di intenti psicologici che qui non sussiste».

Secondo i tanti legali presenti in aula, Bertolaso, che non ha rinunciato alla prescrizione (prevista il 6 ottobre) come pure aveva annunciato, in caso di condanna potrebbe rischiare una pena non superiore a quella di De Bernardinis: due anni con la condizionale.©RIPRODUZIONE RISERVATA