Il giallo-votazione: la seduta potrebbe essere riconvocata 

Dopo lo scontro sul numero legale si cerca una soluzione La delibera al centro della contesa è sul nuovo parcheggio

L’AQUILA. Potrebbe essere la quarta commissione, “Statuto e Regolamenti”, a sciogliere il nodo sulla validità o meno della seduta del consiglio comunale di giovedì scorso. L’ufficio di presidenza composto dal presidente del consiglio comunale Roberto Tinari e dai vice Ersilia Lancia (per la maggioranza) e Angelo Mancini (per la minoranza) ufficiosamente sembra orientato – oltre che a rimettere la questione alla Commissione e anche per evitare che ci siano ricorsi che potrebbero portare alle calende greche l’approvazione della delibera – a riconvocare la seduta per il 23 giugno per rivotare l’ordine del giorno “sub iudice” e per risolvere, con un po’ di buonsenso, la questione.
La Commissione dovrebbe poi stabilire con esattezza (e quindi coi numeri precisi) quando scatta la mancanza di numero legale , cosa che finora non è chiarissima. Il nodo è se il sindaco va conteggiato o meno. La delibera al centro del “giallo” contiene lo schema di protocollo d’intesa tra il Comune dell’Aquila e l’Ater finalizzato alla permuta del complesso residenziale di Porta Leoni e dell’edificio di via dei Verzieri (nella frazione di Preturo), che passano alla Municipalità. In cambio, all’Ater andranno i 55 alloggi acquisiti dall’ente con il meccanismo post-sisma del riacquisto dell’abitazione equivalente. La quantificazione della permuta è di circa 11 milioni e mezzo di euro. Il via libera al protocollo di intesa è fondamentale per poi appaltare il primo lotto dei lavori che prevedono l’abbattimento delle palazzine Ater a ridosso delle mura storiche e la loro posto realizzare un parcheggio da 90 posti auto a poche decine di metri dalla basilica di San Bernardino. Giovedì tutto è accaduto dopo una breve sospensione della seduta dovuta a motivi tecnici (alcuni consiglieri collegati da casa non sentivano l’aula). Alla ripresa della seduta è stato fatto di nuovo l’appello e fra aula e fuori aula (collegati dal Pc) c’erano 15 consiglieri più il sindaco. Il regolamento, secondo le opposizioni, prevederebbe che il numero legale va calcolato sui 32 consiglieri comunali, sindaco escluso. Essendone solo 15 presenti (tra l’altro c’è un giallo sul giallo perché il consigliere Leonardo Scimia afferma che era collegato, ma non è stato rilevato dall’appello) il numero legale non c’era. Se fosse stato calcolato anche il sindaco sarebbero stati 16 e quindi il numero legale ci sarebbe stato. Insomma, un pasticcio che dovrà essere “chiarito” al più presto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA