Il Pd torna alla carica: Casini si dimetta 

Casciani: «Prenda atto del fallimento della giunta e lasci senza fare altri danni». Il sindaco replica: «Solite chiacchiere»

SULMONA. «Abbandoni la comunicazione populista “simil-salviniana” e ci dica la signora Casini, con la sua giunta fantasma, assessori, di cui non si ricordano neanche i nomi, se è in grado di gestire l’attuale complicatissima situazione politico-amministrativa».
Il Pd di Sulmona torna a chiedere le dimissioni del sindaco. E lo fa in un duro comunicato con il segretario Franco Casciani, il quale lancia accuse sull’operato del primo cittadino. «Lei che ha voluto rimanere pervicacemente attaccata alla sua poltrona, contro ogni evidenza di maggioranze politiche inesistenti», scrive Casciani, «ha l’obbligo morale di assumere decisioni concludenti, e dopo un sereno esame di coscienza, prima di fare altri danni, valutare se una responsabile presa d’atto dell’ennesimo fallimento non sia l’unico atto meritorio che possa compiere nell’interesse della comunità sulmonese».
Al centro delle contestazioni la «mancanza di progettualità e di visione futura della città» con le tante opere ancora in sospeso che attendono di essere portate a termine. «In un momento di crisi socio-economica dalle proporzioni gigantesche che investe la città al pari del Paese tutto, a seguito dei noti avvenimenti pandemici, è questa la classe politica dirigente che serve», accusa il Pd. «Da una classe politica dirigente ci aspettiamo che sieda negli uffici di Palazzo San Francesco e, con l’ausilio di tecnici ed esperti in materia, elabori proposte progettuali sulle risorse cittadine disponibili. Mettendo in campo quella capacità direttiva che occorre per un possibile rilancio dell’economia cittadina, in un momento storico, peraltro, che potrebbe offrire grosse opportunità di finanziamenti straordinari. Altro che pulizia del parco o delle strade comunali che dovrebbero rappresentare il minimo sindacale per qualsiasi amministrazione che si voglia definire tale», incalza Casciani. «Da una classe politica dirigente cui sono affidate le sorti di una collettività, ci aspettiamo che oltre ad annunciare la costruzione del nuovo plesso scolastico (i cui fondi furono reperiti per merito della passata amministrazione) ci dica se ha sotto controllo le problematiche connesse, sia sotto il profilo della logistica che della popolazione che dovrebbe usufruirne, con i relativi aggiornamenti sui lavori di messa in sicurezza delle scuole attualmente inagibili. E soprattutto quando gli studenti potranno rientrare nelle aule, sia pure alle nuove condizioni dettate dalle circostanze». Breve, ma pungente, la replica del sindaco. «In questo momento ho altro da fare che pensare alle solite chiacchiere senza senso che amano fare quelli del Pd. Tra un anno si vota e quello sarà il momento, per il Pd, di presentare il programma ai cittadini».
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