Canocchi scrive dopo l’operazione

Il poliziotto con il cuore nuovo sta meglio e ha fretta di tornare

L’AQUILA. Ringrazia tutti dal letto dell’ospedale di Borgo Trento. Lo fa attraverso Facebook e il suo messaggio raccoglie centinaia di commenti di incoraggiamento. Sta meglio, Fabrizio Canocchi, il...

L’AQUILA. Ringrazia tutti dal letto dell’ospedale di Borgo Trento. Lo fa attraverso Facebook e il suo messaggio raccoglie centinaia di commenti di incoraggiamento.

Sta meglio, Fabrizio Canocchi, il poliziotto aquilano che da giovedì scorso ha un cuore nuovo, grazie al gesto di una famiglia veronese, che ha donato l’organo di un ragazzo morto in un incidente di bicicletta. In quelle ore di apprensione e speranza Fabrizio è stato inondato di affetto da familiari, amici e conoscenti.

E vuole ricambiare l’amore che ha ricevuto: «Dopo tre anni nei quali ho lottato con questa malattia», scrive sulla sua pagina Facebook, «finalmente dopo tante peripezie in giro per tutta l’Italia ho avuto il dono più grande, che mi permetterà di stare ancora con la mia famiglia e con tutte quelle persone che mi sono state vicino in ogni possibile modo. Io adesso sto bene, devo stare qui ancora del tempo e poi spero di rivedervi tutti. Grazie».

In tanti aspettavano le sue parole e c’è un commento che sintetizza tutti gli altri: «Grande Canò, non sai che piacere sentirti e sapere che stai bene. Il grosso è fatto, adesso avanti così per tornare più belva di prima. Te vojo bene, daje forte!».

Il poliziotto aquilano, molto conosciuto in città per i suoi trascorsi nel rugby e come campione del mondo di pattinaggio, era in attesa di un cuore compatibile dallo scorso mese di giugno. A casa lo aspettano la moglie Raffaella e i due figli. E proprio la famiglia, prima di lui, ha voluto ringraziare quanti gli sono stati vicino, cogliendo l’occasione anche per sensibilizzare sulla donazione degli organi, che rappresenta un salvavita per chi è in attesa di un trapianto.

Significativo il messaggio del suo amico Marcello Iannini: «Forza Fabrizio e grazie. Grazie a tutti coloro che decidono di donare gli organi. È veramente, in tutta la drammaticità di quei momenti, un gesto bellissimo e pieno d’amore».

Romana Scopano

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