Il sogno del Superenalotto: "Con un milione lascerei l’Italia"

Superenalotto fortunato a Sulmona, è caccia al vincitore. Ecco i desideri dei sulmonesi in caso di una maxi vincita: l’ironia dell’imprenditore, il progetto del musicista

SULMONA. Da più di 48 ore è caccia al fortunato vincitore del biglietto da un milione di euro del Superenalotto, speciale “Pasqua milionaria”. Non si placa, infatti, la curiosità per la grossa vincita realizzata sabato al bar “Stop” di viale Patini 1. E mentre in strada e nelle piazze si prova a delineare l’identikit del neo-Paperone, il titolare della ricevitoria si augura che chi ha in tasca il biglietto vincente se ne sia accorto. «La mia preoccupazione è che il vincitore non lo sappia», afferma Salvatore Pace, il giorno dopo i festeggiamenti e i brindisi. «Questo è stato un concorso particolare, abbinato alla Pasqua, che prevedeva la vincita non solo coi numeri scelti, ma anche con un codice abbinato al tagliando. Dunque speriamo che il fortunato abbia realizzato e che sia uno dei nostri clienti abituali».

Ma al bar nessuno si è fatto vivo, nemmeno in forma anonima per confermare la vincita o per ringraziare i gestori del locale. «Questo è un bar di passaggio», aggiunge il dipendente Luca De Angelis, «quindi può essere stato davvero chiunque ad acquistare quel biglietto, soprattutto a cavallo della Pasqua».

Intanto, mentre sulmonesi e non si interrogano su chi possa essere il fortunato e guardano con attenzione a possibili indizi, abbiamo chiesto a tre persone note della città cosa avrebbero fatto con la vincita se fossero stati loro a portarsela a casa. Ne sono scaturite tre riflessioni diverse per altrettanti esercizi di fantasia. Come rappresentante istituzionale, il presidente del consiglio comunale Katia Di Marzio pensa ai più bisognosi. «Farei sicuramente qualcosa per la mia città», interviene, «o meglio per le persone più bisognose che la abitano. Quindi aiuterei chi è in difficoltà, visti i sempre più cospicui tagli nei confronti del sociale, operati anche a livello nazionale. Non so dire, così su due piedi, in che forma concreta, ma il mio primo pensiero andrebbe a loro».

L’imprenditore Gianni Cirillo, invece, in maniera probabilmente provocatoria e maggiormente disincantata, dice senza mezzi termini che lascerebbe il Paese. «Se avessi vinto un milione di euro prenderei la mia famiglia e me ne andrei via dall’Italia», ammette. «Questo Paese è troppo ripiegato su se stesso, bloccato da una burocrazia elefantiaca, da una pubblica amministrazione ferma e da una politica poco lungimirante».

L’artista e musicista Gaetano Di Bacco sogna, invece, di istituire un’orchestra sinfonica permanente in città. «Farei più musica», racconta il direttore artistico della Camerata musicale sulmonese, «è il mio campo e ora mi viene in mente, ad esempio, l’istituzione di un’orchestra sinfonica permanente della città. Sarebbe bellissimo». (f.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA