Fusco interviene sulla riorganizzazione 

Il vescovo scrive alla Regione «Non declassate l’ospedale»

SULMONA. Il vescovo di Sulmona contesta la bozza di riorganizzazione della rete ospedaliera che prevede per il Santissima Annunziata la classificazione a ospedale di base. Confortato dall’associazione...

SULMONA. Il vescovo di Sulmona contesta la bozza di riorganizzazione della rete ospedaliera che prevede per il Santissima Annunziata la classificazione a ospedale di base.
Confortato dall’associazione Medici cattolici italiani e dall’Ufficio Pastorale sanitaria diocesana, monsignor Michele Fusco esprime il suo «stupore e la sua perplessità» per il nuovo progetto sanitario della Regione in relazione alla situazione dell’Abruzzo interno.
«Proprio in questo delicato e triste periodo sanitario che ha reso evidente la fragilità, se mai ve ne fosse bisogno, del nostro Sistema sanitario Nazionale», osserva il vescovo, «viene fuori una bozza del governo regionale che comporta un ridimensionamento, rispetto alla precedente proposta, con il declassamento dell’ospedale di Sulmona da “Presidio ospedaliero di 1° livello” a “Presidio ospedaliero di base”, determinando un impoverimento sul nostro territorio dei servizi sanitari primari pubblici. Esprimendo fiducia nel governo regionale per una nuova definizione dei servizi sanitari pubblici che definisca l’Ospedale di Sulmona Presidio di 1° livello», scrive il prelato. «Rimarremo comunque vigili, chiedendo una forte volontà di mobilitazione da parte di tutte le componenti interessate alla tutela del nostro territorio».
La nuova bozza prevede per le 23 strutture ospedaliere della regione la seguente classificazione: sette presìdi ospedalieri di 1° livello (L’Aquila, Avezzano, Chieti, Lanciano, Vasto, Pescara e Teramo); 7 di Base (Sulmona, Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero) e due presìdi ospedalieri in zone particolarmente disagiate (Castel di Sangro e Atessa). (c.l.)
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