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Istituto d’Arte “Fulvio Muzi” Nasce l’idea di museo diffuso

L’AQUILA. Un “Museo diffuso” per superare il concetto che l’arte deve rimanere confinata in una struttura chiusa, e condividere con la città le opere possedute dal Liceo artistico, intitolato all’art...

L’AQUILA. Un “Museo diffuso” per superare il concetto che l’arte deve rimanere confinata in una struttura chiusa, e condividere con la città le opere possedute dal Liceo artistico, intitolato all’artista Fulvio Muzi. È l’idea lanciata ieri dalla dirigente scolastica Sabina Adacher, in occasione della cerimonia nel corso della quale gli studenti dell’istituto hanno donato due opere al Comune. Le opere sono state realizzate da Francesco Del Vecchio e Claudio Habazaj, sotto la supervisione dell’insegnante Lucio Cicchitti, prendendo spunto proprio dai bozzetti realizzati da Fulvio Muzi per il gonfalone della città dell’Aquila, che fu commissionato all’artista nel 1983. Il gonfalone fu realizzato in occasione della prima edizione della Perdonanza Celestiniana, che quell’anno tornava a essere celebrata dopo decenni di disinteresse. Alla cerimonia di ieri, che si è svolta nei locali del liceo artistico, hanno partecipato, oltre alla professoressa Adacher, il sindaco Massimo Cialente (nella foto in alto con gli studenti), che ha ricevuto le opere per conto della municipalità, e Paolo Muzi, presidente della Fondazione “Fulvio Muzi” intitolata al padre.

Nel corso della mattinata sono stati esposti documenti provenienti dell’archivio privato della famiglia, messi a disposizione dalla Fondazione. La dirigente scolastica ha quindi presentato il progetto del “Museo diffuso”. L’idea, come ha spiegato la professoressa Adacher, è nata dalla presenza di numerose opere d’arte che fanno parte patrimonio dell’Istituto, un “tesoro” che la scuola vorrebbe rendere fruibile e visibile al pubblico. Il concetto di “Museo diffuso” è stato delineato per la prima volta dall’architetto Fredi Drugman, scomparso nel 2000, professore di composizione architettonica e museografia. Secondo Drugman bisognava “far parlare” luoghi, oggetti e persone legati al territorio. E Fulvio Muzi, del quale l’anno scorso ricorreva il centenario della nascita, è stato un artista intimamente legato al suo territorio. «È stata una mattinata bella e particolare», ha dichiarato il sindaco Cialente, che ha visitato le aule e i laboratori della scuola. «Mi sono trovato immerso in una realtà stimolante e piena di vitalità e voglia di fare. Ringrazio il Liceo artistico per il bellissimo dono, frutto della creatività dei ragazzi e della sapiente guida degli insegnanti. Quanto al progetto del Museo diffuso», ha concluso Cialente, «si tratta di un’iniziativa che andrebbe ad arricchire il nostro patrimonio artistico e culturale e alla quale presteremo molta attenzione». (a.b.)

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