L'antimafia di Napoliindaga su alcune dittedella ricostruzione

Si attendono ancora le carte su Piccone. I pm: non è indagato

L'AQUILA. Non ancora inviati dalla procura distrettuale antimafia di Napoli a quella dell'Aquila i documenti relativi ai due filoni di inchiesta sull'attività di aziende affiliate alla camorra, sfociati poi nella scoperta di infiltrazioni di imprenditori legati alla malavita, nella ricostruzione post terremoto. Uno dei filoni riguarda la ristrutturazione dell'ospedale San Salvatore, l'altro i rifiuti.

La procura distrettuale antimafia dell'Aquila ha avviato da poco le indagini e attende le carte di Napoli per dare impulso all'azione tesa a prevenire le infiltrazioni mafiose nella ricostruzione. Tra le due distrettuali ci sono stati contatti informali ma alla collaborazione diretta si arriverà quando le indagini, che sono in una fase molto delicata, daranno riscontri. Per ora le indagini di Napoli e L'Aquila sono contro ignoti.

Anche ieri le due procure hanno smentito un coinvolgimento del senatore e coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone, accostato alla vicenda in un articolo dei giorni scorsi di Repubblica.it secondo cui Piccone era iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di associazione mafiosa per avere favorito l'inserimento dei Casalesi nella ricostruzione. Piccone comparirebbe in un'inchiesta per via di intercettazioni di persone che citerebbero l'esponente del Pdl.

Dopo la smentita di martedì sul coinvolgimento di Piccone, ieri il procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Napoli, Federico Cafiero de Raho - raggiunto telefonicamente dall'Ansa - ha spiegato che «ci sono indagini su imprenditori legati alla camorra che lavorano all'Aquila, ma hanno il centro degli affari in Campania e di tanto in tanto si spostano altrove. In sostanza costituiscono propaggini della organizzazione malavitosa». Il procuratore aggiunto, in riferimento ai contatti con i colleghi aquilani, ha sottolineato che «quando ci saranno passaggi interessanti, si attuerà una collaborazione». Come dire Napoli non ha ancora inviato carte all'Aquila.
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