L'Aquila, case B e Cè scontro sullo stop

Sul prezzario botta e risposta tra Regione e Comune. Di Paolo difende l’operato del suo assessorato Il sindaco Cialente «Avevamo segnalato da tempo gli errori»

L’AQUILA. «Il prezzario per la ricostruzione è quello proposto alla Regione da Comune e ordini professionali». Per l’assessore Angelo Di Paolo «il blocco delle pratiche relative alla case B e C non è imputabile alla Regione».

«Credo nella collaborazione interistituzionale» prosegue l’assessore Di Paolo «e nella necessità di lavorare per il comune obiettivo di accelerare i processi di ricostruzione. Però, le dichiarazioni dell’assessore comunale Pietro Di Stefano non possono restare senza risposta, perché strumentali».

Un botta e risposta sulla questione del prezzo delle fibre di carbonio, aggiornato dalla Regione solo lo scorso febbraio, quando erano già scaduti i termini per la presentazione delle domande relative alle ristrutturazioni delle case B e C. Un aggiornamento che ha portato il costo delle fibre di carbonio da 1.200 euro a 247 euro al metro quadro e provocato la sospensione dell’esame delle pratiche in itinere. «Per il prezzo delle fibre di carbonio» sostiene Di Paolo ««il 7 gennaio è pervenuta la nota dal consorzio Cineas, sugli edifici E, in cui si evidenziava che il prezzo vigente dal 2000 era troppo elevato. La Regione ha provveduto al terzo adeguamento del prezzario. Nessuna richiesta in tal senso è, invece, mai arrivata dal Comune rispetto alle case classificate B e C. Inoltre, nella delibera di giunta si è stabilito che i nuovi prezzi avrebbero trovato applicazione per tutti i progetti da approvare dopo la pubblicazione della delibera sul Bura (17 febbraio). Quindi la soluzione non è quella di congelare le pratiche né di mantenere il contributo definito, bensì applicare il nuovo prezzo».

Immediata la replica del sindaco Massimo Cialente, che è anche vice commissario per la ricostruzione.

«Il prezzario è stato fatto dalla Regione e segnatamente dall’assessorato ai Lavori pubblici. Fu emanato con un grave ritardo e dietro mie pressioni, affinché professionisti e ditte venissero messe subito in condizioni di lavorare. Il Comune ha dato una mano esclusivamente per il problema dei puntellamenti e per voci che mancavano. Per le fibre di carbonio, ma anche per quanto concerne altre voci, i prezzi elaborati dalla Regione si sono rivelati sbagliati perché calcolati solo in base all’adeguamento Istat. I palesi errori commessi dall’assessorato regionale furono da me segnalati a chi di dovere per una necessaria correzione. Tutto questo accadeva prima della segnalazione di Cineas. Non permetto a nessuno» conclude Cialente «di dare al Comune responsabilità che non ha».

Perentorio l’assessore Di Stefano. «Il Comune è contro la sospensione e non fermerà l’emissione dei contributi provvisori. Oltretutto Di Paolo, quando dice che il provvedimento va in vigore dalla data della pubblicazione, afferma che per tutte le pratiche B e C presentate vale il vecchio prezzario».

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