L'Aquila, i medici bocciano il metodo Stamina

Nel Centro di Immunoematologia raggiunto il 90 per cento di guarigioni totali dalle malattie congenite del sangue

L’AQUILA. Bocciatura del metodo Stamina («privo di basi scientifiche») e soddisfazione espressa per l’altissima percentuale di «guarigioni totali (pari al 90 per cento) per le malattie congenite e neoplastiche del sangue».

Questo l’esito dell’attività portata avanti all’interno del servizio di Immunoematologia e tipizzazione tissutale dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, diretto dal professore Franco Papola.

«Una struttura», come informa una nota dell’Azienda sanitaria, «i cui sofisticatissimi esami (validati e utilizzati in tutto il mondo) consentono di capire, tramite complesse procedure di laboratorio, se ci sono le compatibilità tra donatori e riceventi per effettuare i trapianti di cellule staminali emopoietiche. Sulla base degli esami, compiuti dal centro di tipizzazione aquilana, sono stati effettuati, nell’anno 2012, 69 trapianti di cellule (di cui cinque su pazienti in età pediatrica), negli ospedali di Pescara e, oltre confine regionale, nei presìdi ospedalieri di Ancona, Ascoli Piceno e Campobasso».

L’unità di Immunoematologia, infatti, rappresenta il centro di riferimento per le regioni Abruzzo e Molise. Nello scorso anno, 413 sono stati i soggetti studiati per essere sottoposti a trapianti di cellule.

Il quadro delle importanti attività, svolte dal centro aquilano, è emerso in occasione del convegno di formazione professionale, che si chiude oggi nell’ospedale aquilano (sala «Alice Dal Brollo», orari 8,30-12,45 e 14,30-19) dal titolo: «Uso clinico delle cellule staminali» e che è stato organizzato proprio dal centro di Immunoematologia e tipizzazione tissutale del presidio del San Salvatore.

Nel corso del dibattito didattico si è avuto modo di affrontare, tra le altre cose, anche la delicata questione del metodo Stamina, bocciato dal ministero della Salute.

«Questo metodo», ha dichiarato il professor Papola, «non ha basi scientifiche e ne viene chiesta l’adozione perché, per alcune malattie, non vi sono attualmente terapie a disposizione. Però, dall’esame effettuato dagli esperti incaricati a livello nazionale, Stamina non ha mostrato evidenze scientifiche, cioè benefìci per i malati anche se, sul piano umano, comprendiamo chi tenta il possibile contro malattie oggi incurabili».

Il convegno di formazione organizzato in ospedale (riservato a medici chirurghi, biologi, tecnici sanitari laboratorio medico, infermieri), prevede, in definitiva, la presenza di docenti di alto profilo proprio grazie al prestigioso «marchio», la tipizzazione tissutale, che l’ospedale dell’Aquila si è guadagnato negli anni «con un lavoro di altissima qualità». ©RIPRODUZIONE RISERVATA