L’ex collega: siamo nulla, vergogna

La denuncia di Giulio: ti capisco perché siamo solo un numero
CAPISTRELLO. «Vergogna, in Italia siamo trasparenti». Un ex collega di Giancarlo Persia ha lasciato un amaro messaggio sul sito del Centro.
«Ciao carissimo amicone» ha scritto Giulio Il Mitico «come sai anch’io lavoravo nella stessa azienda dove lavoravi tu e ti capisco. Noi siamo un nulla, ormai siamo un numero e una vergogna, ma lo dico dal profondo del mio cuore. È una vergogna. Ho 44 anni e siamo trasparenti nei confronti dell'Italia e dico ciò per tutti coloro che stanno nelle nostre condizioni. Dopo aver dato tanto» conclude l’uomo «non siamo un bel niente. Vergogna».
Il dramma di Capistrello ha scosso le coscienze di molti. Tanti altri post sul sito del Centro. Questo è quello di Vincenzo Cieri di Lanciano: «Purtroppo sono uno di quelli che ha perso il lavoro a 48 anni e so cosa si prova. Ma quello che mi fa arrabbiare è che appena finita la cassa integrazione sei un uomo morto per lo Stato... questa è la verità. E poi la cosa ancor più grave è essere deriso dall’Inps dove ero andato tempo fa a chiedere, credo anche ingenuamente, se potevo avere qualche sostegno. La risposta indegna che mi hanno dato sapete qual è? Guardi che se lei era rom le cose erano diverse perché loro percepiscono dei sussidi che a volte, a loro dire, sfiorano i 1.000 euro al mese. Da premettere che non ho nulla contro i rom, ma mi chiedo: è possibile che io cittadino italiano che ha versato per trent'anni i contributi oggi debba stare in mezzo ad una strada e un rom debba prendere un sussidio?».
E ancora un altro commento, quello di Sabrina Ceddia: «Tutti sta fine ci porteranno a fare... la disperazione è arrivata al limite e le tasse aumentano: senza lavoro dove arriveremo?».
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