Latte peligno, un’alleanza tra 49 aziende 

Valorizzazione e commercializzazione: arriva la filiera che coinvolge cooperativa Ansape e Università

RAIANO. «Il modello della filiera integrata del latte come volano per agganciarsi alla strategia nazionale delle aree interne». L’appello arriva dall’ex sindaco di Raiano, Ennio Mastrangioli, che trae spunto dal progetto Competilatte presentato nella sede della cooperativa Ansape del centro peligno. L’iniziativa, volta a mettere insieme tutti i vari operatori della filiera lattiero-casearia del territorio, vede come capofila la cooperativa Ansape. Con quest’ultima tredici partner diretti e altrettanti indiretti, più diciotto aziende e società agricole, quattro aziende per la fase di trasformazione e un intermediario per la commercializzazione. A tutti questi soggetti, si affiancano al partenariato un ente di ricerca e una società di formazione. E c’è anche la collaborazione dell’università di Teramo. Ed è proprio in riferimento a questi elementi che l’ex sindaco del centro peligno ha lanciato il suo appello. «In un territorio in piena crisi demografica dove c’è il rischio di chiusura dei presidi sanitari, di quelli della sicurezza e della giustizia, credo», ha detto Mastrangioli, «anche alla luce di questo progetto che sia possibile associarsi, collaborare e definire un programma integrato di sviluppo, in questo caso per costruire, non solo una filiera del latte del territorio, ma puntare a un distretto agroalimentare di qualità che può avere sede nella Valle Peligna».
Una sfida che, a detta dell’ex sindaco, deve essere portata avanti anche con le istituzioni locali, che dovrebbero trovare un luogo di condivisione e confronto per delineare una strategia di sviluppo integrato e strategico per il territorio della Valle Peligna.
«Gli strumenti e le opportunità non mancano, basti pensare», ha concluso Mastrangioli, «alla strategia nazionale sulle aree interne. Inoltre, ci avviamo verso la nuova programmazione europea 2021-2027, ma se nel frattempo non si mettono in atto le necessarie iniziative e un processo di aggregazione, requisito questo prioritario per essere individuati come area pilota, rischiamo nuovamente di perdere l’occasione per offrire un orizzonte di sviluppo vero a questa terra d’Abruzzo e di vedere vanificato anche lo sforzo che imprenditori, come quelli del progetto Competilatte, stanno mettendo in campo per valorizzare le eccellenze del territorio». (f.c.)
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