Lavori di restauro della Campomizzi: in undici a giudizio

Tra gli imputati due ex provveditori alle Opere pubbliche Nei guai anche imprenditori e tecnici. Processo il 7 aprile

L’AQUILA. Servirà un processo per capire se ci sono stati imbrogli nell’assegnazione del sostanzioso appalto per la ristrutturazione dell’ex caserma Campomizzi all’epoca destinata a ospitare sfollati (ora ci sono gli studenti). Il giudice per le udienze preliminari del tribunale Guendalina Buccella ha disposto il rinvio a processo per tutti gli imputati (tranne che per uno, che ha chiesto un rito alternativo). Un provvedimento che ha vanificato le arringhe dei legali degli 11 inquisiti, i quali hanno chiesto l’assoluzione, e prima ancora (invano) i termini a difesa, per valutare una perizia portata ieri all’attenzione delle difese da parte del pm Stefano Gallo. Ma il giudice ha detto di no forse anche perché si tratta di un’indagine “datata” e dunque si deve avanti con rapidità per evitare che affoghi nei gorghi. I reati vanno dalla turbativa d’asta, alla truffa aggravata, al falso.

I fatti sono relativi all’affidamento senza gara, con procedura negoziata, dei lavori di adeguamento della struttura. Secondo l’accusa, il Provveditorato alle opere pubbliche avrebbe proceduto a una sorta di selezione preventiva delle aziende che avrebbero dovuto partecipare all’assegnazione. Tre le ditte individuate, una del Chietino e due aquilane, una delle quali, la “Del Beato srl”, non aveva interesse effettivo di ottenere i lavori ma voleva rimanere nelle liste di chiamata. Alla fine, il Provveditorato assegnò alla terza impresa, la “Marinelli ed Equizi srl” lavori per 5,9 milioni. Seguiti da altre commesse per 5,8 milioni. Sempre con affidamento diretto in quanto, secondo la stazione appaltante, vi erano le condizioni per la «somma urgenza». Le persone imputate sono Giovanni Guglielmi, 61 anni, di Lecce, all’epoca provveditore interregionale Opere pubbliche; Giancarlo Santariga, 59 anni, di Tagliacozzo, all’epoca provveditore aggiunto alle Opere pubbliche per l’Abruzzo; Giuliano Genitti, 61 anni, dell’Aquila, funzionario Provveditorato e responsabile unico del procedimento; Claudio Quartaroli, 61 anni di Lucoli, funzionario Provveditorato e direttore dei lavori; Filippo Di Giacomo, 69 anni di Barete, funzionario Provveditorato e direttore dei lavori; Luigi Zaccagno, 52 anni, dell’Aquila, funzionario Provveditorato e direttore operativo dei lavori; Carlo Clementi, 59 anni di Roma, dirigente del Provveditorato; Giovanni Benevieri, 67 anni dell’Aquila, professionista esterno e collaudatore statico delle opere; Giulio Vittorini, 49 anni, dell’Aquila, imprenditore edile; Enzo Romano Marinelli, 64 anni, dell’Aquila, imprenditore edile; Ettore Barattelli, 49 anni, imprenditore edile dell’Aquila. L’imprenditore Aldo Del Beato ha chiesto il rito abbreviato che si farà il 25 novembre.

Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Milo, Ernesto e Massimiliano Venta, Stefano Rossi, Cesidio Gualtieri, Paolo Scopano, Carlo Peretti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA