Confermato l’impegno del governo sull’Aquila

Letta: ora la priorità è la difesa del lavoro

Con Chiodi e Cialente stiamo lavorando sin dal primo giorno in sintonia per cercare di affrontare i problemi

L’AQUILA. «Per il governo l’emergenza L’Aquila non è finita. E anche sul lavoro, così come è avvenuto per le altre priorità affrontate dopo il sisma, il governo darà risposte. Ma non tutto potrà essere risolto. Onoreremo l’impegno sulla zona franca e sulle tasse vedremo cosa fare». Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ieri in città per inaugurare la sede del gruppo Ecare.

«Qui ho una sola veste, quella di chi si sente aquilano anche se è nato nella Marsica» ha esordito Letta dopo aver tagliato il nastro insieme al sindaco Massimo Cialente. Parole dette davanti al management del gruppo, ai rappresentanti istituzionali e ai 200 lavoratori della sede aperta nell’area industriale di Monticchio.

«Sono venuto qui per ascoltare e vi garantisco che ho ascoltato» ha detto Letta, aggiungendo di avere «colloqui continui con il commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi e con il vice Cialente. Con entrambi stiamo lavorando in perfetta sintonia. Oggi abbiamo rielencato i problemi ancora sul tappeto, quelli a cui trovare via via una soluzione. Continueremo il lavoro di squadra avviato, appena qualche ora dopo il terremoto, intorno a quel tavolo dove si è ragionato sul come dare un futuro all’Aquila. Le priorità da affrontare - come è stato qui ricordato da Chiodi e Cialente - erano case, scuole, università e lavoro.

Abbiamo realizzato case temporanee, per consentire agli aquilani di affrontare con più serenità la ricostruzione. E contestualmente abbiamo lavorato sulle scuole e sull’università per evitare, di fronte a una così grave devastazione, il pericolo di veder andar via tanta gente. Poter riaprire scuole e università è stata un’impresa. Ora dobbiamo risolvere quella «quarta gamba», la quarta priorità posta sul quel tavolo attivato subito dopo il sisma e ancora oggi operativo. Una sfida che possiamo vincere» ha detto ancora Letta «con l’aiuto di imprenditori sensibili come quelli che oggi stanno inaugurando questo centro che dà lavoro a 200 giovani. Imprenditori lungimiranti, grandi e piccoli, che hanno realizzato un nuovo modello di collaborazione.

E che hanno fatto sistema anche con le istituzioni che hanno agevolato il loro lavoro. Spero che questo diventi un modello anche per altre realtà italiane». Quindi la parte più attesa: quella relativa alle risposte che il governo intende dare sui problemi ancora irrisolti. A cominciare da quello delle tasse che dal primo luglio bisognerà tornare a pagare. E da quella data dovrà iniziare anche la restituzione delle somme finora non versate. «Vedremo cosa sarà possibile fare» ha detto Letta con la sua solita cautela. Parole interrotte dallo squillo del telefonino: «Scusate sono sempre in servizio come i carabinieri». Poi giusto il tempo per i saluti e per una battuta sul ripiano del disavanzo 2009 del Comune, provocato dei mancati introiti tributari. «La telefonata con Cialente c’è stata» ha confermato «ma mi piace annunciare le cose quando c’è già la soluzione».

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