Marietto Pandolfo e (a destra) Felice Maniero nelle foto di quando vennero arrestati

ABRUZZO

Mala del Brenta, boss libero dopo 25 anni 

Pandolfo era in carcere a Sulmona, trasferito a Vasto: Felice Maniero lo tradì e lui giurò vendetta

SULMONA. Torna in libertà Marietto Pandolfo, ex braccio destro del boss della mala del Brenta, Felice Maniero, l’irriducibile che non si è mai pentito e che ha trascorso in cella 25 anni proprio a causa del suo boss al quale, dal carcere, aveva giurato vendetta.
Pandolfo ha lasciato il carcere di Sulmona, dove ha trascorso buona parte della sua detenzione, ma è stato subito accompagnato nella casa di lavoro di Vasto dove trascorrerà un periodo da internato prima di rientrare a far parte a tutti gli effetti della società. I magistrati infatti vogliono tenerlo ancora sotto controllo proprio perché Pandolfo era considerato l’uomo più "feroce" e risoluto della prima organizzazione mafiosa autoctona del nord Italia.

Ha passato la sua vita tra rapine milionarie e quintali di cocaina fino alla mattina del 7 dicembre del 1994, quando fu arrestato dopo che proprio il suo ex padrino “Faccia d’angelo”, lo aveva "venduto" alla polizia insieme agli altri 500 affiliati alla mala veneta. Un tradimento che Pandolfo non ha mai mandato giù tanto che in più occasioni ha giurato che si sarebbe vendicato. Nel processo davanti al giudice Marietto Pandolfo ha detto: «Me ne dia tanti di anni che quando esco io ho un solo obiettivo». In pratica una vendetta giurata contro il “pentito” Maniero che dopo essersi rifatto una vita con un altro nome, è finito in carcere il 19 ottobre scorso per maltrattamenti nei confronti della compagna. Le manette sono scattate dopo la denuncia della vittima, secondo il nuovo Codice rosso, contro le violenza sulle donne.

L'ex criminale, che ha 55 anni, da sette era tornato in libertà: la scelta di collaborare con la giustizia, in seguito all'ultima cattura nel 1995, gli era valsa un importante sconto di pena. E più volte, in relazione alle minacce ricevute dai suoi ex “colonnelli” e in particolare da Pandolfo, Maniero aveva detto: «Se vengono a colpo sicuro mi fanno fuori ma se com’e inevitabile devono fare un sopralluogo li uccido prima io». Ora i magistrati con la misura della casa di lavoro adottata nei confronti di Pandolfo, vogliono verificare se gli anni passati in carcere possano aver portato l’ex braccio destro di Maniero a mitigare il suo carattere irruento. (c.l.)
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