Muore a 61 anni sbalzato fuori dall’auto

L’uomo viveva a Cerchio. L’autostrada chiusa per rimuovere la Mercedes alimentata a gas, coda di un chilometro
CARSOLI. Sbalzato dall’auto, dopo essersi schiantato contro il guard rail. Per Giancarlo Cacciaglia, 61 anni, originario di Roma ma residente a Cerchio, nella Marsica, la morte era in agguato sul viadotto Ciarlotta dell’autostrada A/24.
Sulle cause dell’incidente sono in corso accertamenti della polizia stradale. Lo schianto della Mercedes guidata da Cacciaglia potrebbe essere stato causato dal fondo stradale viscido a causa della pioggia caduta in precedenza o, come sostenuto in una nota di Strada dei Parchi, dalla «velocità sostenuta» del veicolo.
La prima tragedia dell’anno sull’autostrada tra Abruzzo e Lazio è avvenuta intorno alle 9,30 di ieri in direzione della capitale, tra le uscite di Carsoli e Vicovaro-Mandela.
Il 61enne viaggiava da solo e l’incidente non ha coinvolto altri veicoli.
Tuttavia la carreggiata è stata chiusa in via precauzionale perché la Mercedes della vittima è alimentata a gas propano liquido ed è stato necessario rimuoverla in sicurezza. Si è registrato un chilometro di coda in direzione di Roma, smaltita facendo passare lentamente i veicoli in corsia d’emergenza. Rallentamenti ci sono stati anche nell’opposta direzione di marcia. Per la rimozione della vettura è stato necessario ricorrere all’intervento dei vigili del fuoco di Subiaco. Sul posto anche l’elicottero del 118. Il medico ha provato a rianimare l’automobilista prima di dover constatare il decesso. La Procura di Tivoli ha aperto l’inchiesta.
La notizia è arrivata dopo un paio d’ore a Cerchio, dove l’uomo si era stabilito insieme alla moglie originaria proprio della Marsica. Cacciaglia aveva lavorato per anni nella società del gas a Roma e dopo il pensionamento aveva deciso di vivere in Abruzzo. «Dobbiamo ricordare un uomo perbene, di una famiglia che si fa ben volere», è il ricordo di Giafranco Tedeschi, sindaco di Cerchio, che ieri è andato a Roma insieme ad alcuni parenti dell’uomo.
La salma del 61enne si trova all’obitorio dell’ospedale Umberto I.
«Si era integrato perfettamente in paese», prosegue Tedeschi, «tanto da sceglierlo come residenza all’indomani della pensione».
Cacciaglia collaborava attivamente nelle varie iniziative di Cerchio e in questo periodo, insieme al Comitato promotore, stava lavorando all’organizzazione dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio. L’intero paese ha voluto far sentire la propria vicinanza alla mogie dell’uomo, Nadia, e al figlio Massimo. «Siamo rimasti senza parole», hanno commentato alcuni amici del 61enne, «nessuno avrebbe potuto immaginare che potesse accadere una tragedia simile».
I funerali si svolgeranno a Cerchio ma la data non è stata stabilita. Servirà il nulla osta della magistratura. La famiglia Cacciaglia è assistita dagli avvocati Gianfranco Tedeschi e Franco Paolini.
(ha collaborato
Dante Cardamone)
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