Neurochirurgia via? Sparita la scritta nel reparto fantasma

Il manager Asl continua a promettere la riapertura a marzo: «Presto il nuovo concorso, l’attività sarà guidata da Ricci»

AVEZZANO. «Qui non c'è il reparto di neurochirurgia, deve andare all’Aquila». È questa la risposta dell'infermiera se si entra nel reparto al secondo piano e si chiedono informazioni. La scritta in alto sulla vetrata di quello che era l’ingresso di Neurochirurgia è stata cambiata in Neurologia. Del reparto di Neurochirurgia è rimasta solo la targa dedicata a Luca Vicaretti, ragazzo di Celano morto a soli 15 anni nel 1994 per un tragico incidente. L'incisione riporta: “Perché il suo destino possa contribuire a migliorare quello degli altri”. E la data è quella del 6 febbraio 2002. Della lunghissima battaglia della Marsica per avere il servizio è rimasta solo quella targa. Il reparto, invece, non c'è più. Nonostante il piano sanitario ne preveda la presenza nella struttura ospedaliera marsicana. Il manager Giancarlo Silveri, nella conferenza di fine anno, aveva annunciato la riapertura a marzo. Ma ora è scomparsa anche la scritta e ciò ha suscitato in ospedale grande stupore e perplessità. Sono stati numerosi negli ultimi anni le richieste di chiarimenti sul destino del reparto. Il primo cittadino di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, in sintonia con numerosi colleghi della Marsica, sei mesi fa aveva chiesto di stringere i tempi e mettere in funzione il reparto. Alla base della questione c'è, secondo il manager, «la carenza di personale medico». Al concorso per otto neurochirurghi espletato dalla Asl hanno partecipato solo in otto. Tutti i contendenti sono stati accettati, ma due di loro hanno rifiutato. «Ora sarà espletato il concorso per altri due neurochirurghi», ha chiarito il direttore generale, «e a marzo riprenderà l'attività che sarà guidata dal dottor Alessandro Ricci, attualmente in servizio all'Aquila. L’insegna cambiata? Non ne so niente».

Nessuno degli abitanti della provincia, sempre secondo il manager, «è stato trascurato in caso di patologie neurochirurgiche».

Resta il fatto, però, che i trasferimenti all'Aquila sono stati numerosi e ciò ha provocato disagi a tanti pazienti. Dopo il piano di riorganizzazione ospedaliera della Asl, nel 2011, a seguito della battaglia del mondo politico marsicano, era stato stabilito che ad Avezzano sarebbe rimasto una unità operativa semplice dipartimentale con un indirizzo neurotramatologico e spinale. Inoltre che il trattamento spinale avrebbe avuto anche la possibilità di poter attrarre pazienti da territori extra regionali. Fino a oggi, però, tutto è rimasto solo sulla carta. L'assunzione dei neurochirurghi potrebbe mettere fine a questa situazione di incertezza che all'ospedale di Avezzano si trascina ormai da troppo tempo nonostante le continue richieste di riapertura che arrivano dai cittadini e dall'opinione pubblica.

Pietro Guida

©RIPRODUZIONE RISERVATA