«Non ho scippato io l’anziana»

Il 38enne denunciato si accampa davanti al tribunale e fa lo sciopero della fame, poi ci ripensa

SULMONA. L'accusa è grave: aver scippato un'anziana per rubarle i soldi che aveva in borsa. Ieri mattina, Cristian Di Cato, 38enne di Sulmona, ha deciso di uscire allo scoperto per dire a tutti che è innocente. Lo ha fatto davanti al palazzo di Giustizia, dove si era accampato subito dopo la mezzanotte di martedì, iniziando lo sciopero della fame come forma di protesta per dichiarare la sua estraneità ai fatti che gli sono stati contestati. L’uomo, che è operaio in una cooperativa di servizi al Comune, è stato denunciato dai carabinieri con l’accusa di aver scippato una inquilina del suo palazzo per rubarle la borsa con la modica somma di 45 euro. Ogni ora, fino alle 6 del mattino, Di Cato ha documentato la sua protesta attraverso selfie e post pubblicati sulle pagine dei social network. Nella tarda mattinata di ieri, sollecitato dal suo avvocato Silvia Iafolla, ha deciso di interrompere lo sciopero della fame perché preoccupato della salute dell'anziana, la quale si sarebbe sentita male dopo aver appreso della protesta del suo coinquilino. «Non l’ho mai fatto in passato e mai farei un gesto simile, anche perché sono in condizioni economiche tali da non avere alcuna necessità di rubare pochi soldi a un’anziana che abita nel mio stesso palazzo», ha sottolineato Di Cato, «sarebbe opportuno mettere delle telecamere nel condominio così da evitare il ripetersi di queste situazioni spiacevoli. Per il bene della signora, naturalmente scioccata dalla vicenda, smetto la mia protesta confidando che il percorso della giustizia faccia sulle responsabilità». Su invito del suo avvocato, Di Cato è quindi tornato a casa per poi recarsi al lavoro e proseguire la sua vita normale. «Comprendo la rabbia del mio assistito», dice il legale, «ma in questo momento esistono due persone da tutelare, Cristian Di Cato e l’anziana che, voglio ricordare, ha 88 anni».

Claudio Lattanzio

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