AVEZZANO

Operato in ritardo, risarcito di 100mila euro

Sentenza in Corte d’Appello: il 38enne venne trasferito in quattro ospedali prima dell’intervento

AVEZZANO. La Corte d’Appello dell’Aquila (sezione civile) ha condannato la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila a risarcire un paziente di 38 anni per il danno biologico subìto in seguito al ritardo accumulato prima di essere sottoposto a un intervento chirurgico. L’uomo, C.L., di Avezzano, assistito dall’avvocato Berardino Terra, ha ottenuto una somma di oltre 100mila euro.

La Corte d’Appello (presidente Carla Ciofani, giudice estensore Andrea Dell’Orso) ha respinto il ricorso dell’azienda sanitaria e ha confermato la sentenza del 2020 emessa dal giudice Alessandra Contestabile del tribunale di Avezzano. L’uomo, stando alla ricostruzione fatta in aula, attese lungamente il suo turno in un affollato pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano.

Era il 16 gennaio 2015 e C.L. era stato accompagnato dal proprio medico curante. I medici dell’ospedale marsicano decisero di trasferirlo perché non vi erano posti letto a sufficienza. Prima vi fu una sosta in ambulanza nella struttura di Pescina e dopo fu deciso il trasporto a Sulmona, dove la Tac non funzionava. C.L. venne accompagnato a Popoli per l’esame. Infine, il ritorno all’Annunziata di Sulmona per l’intervento chirurgico. Il consulente tecnico nominato dal tribunale ha rilevato come «il ritardo nell’affrontare un quadro patologico di banale appendicite ebbe ad evolvere, a causa del tempo trascorso e della conseguente perforazione, in un quadro ben più grave di peritonite». Da qui il risarcimento dei danni. (r.rs.)