Ostetricia, mini-chirurgia in un reparto da primato

Buona sanità all’ospedale di Avezzano con interventi meno invasivi sulle donne Più partorienti dal Lazio: nel 2015 si supererà la soglia delle 1.200 nascite

AVEZZANO. Investimenti minimi per la Asl e importanti benèfici per le degenti di ostetricia: fori sull’addome sempre più piccoli (quattro anziché sei millimetri) per i quali non serviranno punti di sutura.

Il reparto dell’ospedale di Avezzano, tra un paio di mesi, disporrà di altri piccoli strumenti (pinze e trocar) che si aggiungeranno a quelli già disponibili e che consentiranno di ridurre ancora di più l’invasività (già oggi ai minimi termini) degli interventi compiuti in via laparoscopica (cioè senza l’apertura dell’addome). Tecnica che nel reparto ormai viene adottata nel 90% degli interventi necessari per asportare tumori a utero e ovaio.

Con la disponibilità di questi nuovi, minuscoli strumenti (peraltro dal costo assai contenuto) sarà possibile ridurre ancora l’impatto del bisturi sul corpo della donna. La permanenza in reparto, dopo l’operazione, sarà ancora più breve (un paio di giorni) e le degenti potranno riprendere prima le loro occupazioni, tra cui l’attività lavorativa, potendo smaltire più facilmente gli effetti soft della laparoscopia. I nuovi dispositivi di microchirurgia ostetrica, trascorsi i tempi tecnico-burocratici per la consegna alla Asl, saranno utilizzabili tra la fine di ottobre e la metà di novembre.

«Attualmente», dichiara il primario Giuseppe Ruggeri, «adottiamo la laparoscopica nel 90% degli interventi e con l’uso di questi ulteriori microstrumenti, in aggiunta a quelli che già utilizziamo, le operazioni saranno ancora più leggere».

Intanto, il reparto dell’ospedale di Avezzano, sul fronte-nascite, aumenta il suo richiamo sulle donne di alcuni territori extraregione, soprattutto dal Frusinate, in particolare dalla Val di Comino. Dall’inizio dell’anno il numero di donne residenti nei vari comuni del Lazio che hanno scelto di partorire in Marsica è quasi raddoppiato: dalle 20 del 2014 alle 39 dell’anno corrente. Una voce extraregionale che, oltre ad aumentare la mobilità attiva (che porta risorse finanziarie aggiuntive all’Asl per i rimborsi dovuti dalle altre regioni), contribuisce a far decollare il numero di parti che, rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, sono 80 in più.

Dal primo gennaio a oggi ad Avezzano i bebè hanno toccato quota 811: con questa tabella di marcia a fine anno il totale dei neonati dovrebbe superare lo storico muro dei 1200. Una stima che, se sarà confermata (come è molto probabile), segnalerà l’ospedale di Avezzano come una delle poche realtà in controtendenza in un panorama (abruzzese e nazionale) che vive ormai da anni un crollo di natalità. Buone performance, intanto, per i parti con taglio cesareo: Avezzano è attorno al 35%, al di sotto della media nazionale.

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