Rapina al portavalori: assolto

Mosconi esce pulito dopo 9 mesi in carcere: «Un’esperienza allucinante»

SULMONA. Assolto per non aver commesso il fatto. È la sentenza con cui la Corte d’Appello dell’Aquila ha ribaltato la decisione dei giudici di primo grado che avevano condannato Sergio Loreno Moscone, 55 anni di Bussi sul Tirino, a quattro anni di reclusione. L’uomo era finito sotto processo con l’accusa di aver partecipato alla rapina al portavalori della Securpol che fruttò agli autori del colpo 170mila euro, mai ritrovati. Moscone era stato incastrato dalla Lancia Lybra utilizzata dai rapinatori per mettere a segno il colpo, che è stata ritrovata dai carabinieri nel capannone industriale del 55enne di Bussi, alcuni giorni prima di Natale. Ma per i giudici di secondo grado Moscone di quell’auto non ne sapeva niente, perché il fabbricato dove era stata ritrovata era a disposizione di più persone. Moscone ha trascorso nove mesi in carcere e quattro mesi ai domiciliari più due mesi di libertà vigilata. «Un'esperienza allucinante per me e per tutta la famiglia», è stato il suo commento subito dopo l’assoluzione, «finire in carcere da innocente con un'accusa infamante è stato davvero terribile. Mia figlia è finita sotto cura dalla psicologa e mio figlio ha dovuto lasciare l'università. Io stavo per iniziare con una nuova attività e ho dovuto mollare tutto. Il mio paese diviso in due tra innocentisti e colpevolisti. Due anni e mezzo d'inferno che non auguro a nessuno nemmeno al peggior nemico. Ma non ho perso mai la fiducia nella giustizia nella convinzione che, alla fine, ogni cosa sarebbe stata chiarita». ©RIPRODUZIONE RISERVATA