L'ospedale San Salvatore dell'Aquila

L'AQUILA

Ricostruite la base del cranio, orbite e faccia a un 41enne

Paziente sottoposto a un'operazione di eccezionale difficoltà dopo un gravissimo trauma sportivo

L'AQUILA. Un'operazione di eccezionale difficoltà su un uomo di 41 anni ha tenuto impegnati per otto ore in sala operatoria 13 specialisti  tra chirurghi, anestesisti e infermieri. Il paziente, a causa di un trauma sportivo, aveva riportato la frattura della base cranica anteriore, della volta cranica, di entrambe le orbite e la frantumazione delle strutture centrali della faccia, con grave sconvolgimento di tutta la piramide nasale. Il complesso intervento, che ha visto impegnate il 22 marzo scorso le équipe dei reparti di Maxillo facciale e della Neurochirurgia dell'ospedale dell'Aquila, è perfettamente riuscito: le condizioni del paziente, attualmente ricoverato nel reparto Maxillo facciale, sono pienamente soddisfacenti. Con sofisticate ricostruzioni digitali sono stati riprodotti modelli anatomici 3D e poi, tramite una procedura extracorpo, i chirurghi hanno ricostruito le strutture cranio-facciali gravemente danneggiate. In sostanza, dopo aver asportato la regione frontale fortemente frantumata e le parti superiori delle orbite, gli specialisti le hanno ricomposte e rimodellate su un tavolo chirurgico indipendente, evitando così anche il rischio di ulteriori traumi al cervello. Nel contempo venivano rimodellate la piramide nasale e le pareti mediali delle orbite. Riposizionate fronte, base cranica anteriore e orbite è stato prelevato e innestato del tessuto adiposo addominale per foderare la base cranica anteriore. Come ulteriore, delicata fase del lungo intervento, i medici hanno trattato le perdite di sostanze dei pavimenti orbitari. L'operazione è stata effettuata dalla multiéquipe composta, per la Chirurgia maxillo-facciale, dal professor Tommaso Cutilli, direttore del reparto e da Desiderio Di Fabio; per la Neurochirurgia, da Alessandro Ricci, direttore del reparto, Daniele Millimaggi e Federica Marrone. Durante le otto ore d'intervento è stata fondamentale l'assistenza anestesiologica, affidata a Donatella Trovarelli, esperta di anestesia neurochirurgica, coadiuvata da Donatella Volpe. Per la strumentazione al tavolo operatorio e il supporto infermieristico di sala si sono avvicendati Natascia Franchi, Massimo Aio, Antonella Petrucci, Antonella Tomei, Danilo Margadonna, coordinati dal caposala del blocco operatorio Giancarlo Mastropietro. Dopo l'operazione, il paziente è stato trasferito nel reparto Rianimazione, diretto dal professor Franco Marinangeli, e coordinato da Antonello Ciccone per la sorveglianza intensiva postoperatoria. «La piena riuscita di questa difficile operazione» dichiara il professore Cutilli «è dovuta alla programmazione chirurgica virtuale, ai dispositivi tecnologicamente avanzati per i controlli imaging intra-operatori, alla navigazione digitale e soprattutto alla professionalità e all'affiatamento tra le équipe di Chirurgia maxillo-facciale e Neurochirurgia. Va poi sottolineato il ruolo determinante del personale di reparto (degenza e ambulatori chirurgici) che assiste i pazienti nel periodo post-operatorio».