Sacci, via libera alla nuova concessione

La Regione dice sì al provvedimento e salva il cementificio di Cagnano. Sospeso lo stato di agitazione

L’AQUILA. La giunta regionale ha dato il via libera definitivo al rinnovo della concessione mineraria per la Sacci di Cagnano Amiterno. Il provvedimento, istruito giovedì a Pescara, è stato approvato ieri durante una seduta straordinaria dedicata all’argomento. I lavoratori, riuniti in assemblea, hanno deciso di revocare lo stato di agitazione, dopo aver preso visione del documento dalle mani del vicepresidente della Regione Giovanni Lolli. «Si è conclusa in maniera positiva una vicenda complicata e a dir poco grottesca», ha commentato il segretario della Cgil Umberto Trasatti, «e il risultato ottenuto è frutto dell’impegno messo in campo dai lavoratori, delle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni, in primis il vicepresidente Lolli che, nel giro di pochi giorni, ha preso in mano una situazione che si trascinava da anni. Abbiamo rischiato di perdere 200 posti di lavoro, sarebbe stato un colpo durissimo per questo territorio». Mercoledì pomeriggio i lavoratori avevano inscenato una manifestazione di protesta davanti al palazzo dell’Emiciclo, mentre era in corso il consiglio regionale ed erano stati rassicurati sia dal vicepresidente Lolli sia dal presidente Luciano D’Alfonso, che in mattinata aveva incontrato il presidente della Cementir Mario Ciliberto.

La richiesta di rinnovo della concessione “Aterno”, legata anche al progetto di ampliamento della cava, era stata presentata in Regione dalla Sacci nel 2010. Si è arrivati a ridosso della scadenza, prevista il 25 luglio, con il pericolo che saltasse l’operazione di cessione di ramo d’azienda alla Cementir della famiglia Caltagirone: un’operazione che salva dalla liquidazione lo stabilimento di Cagnano Amiterno, finito in procedura di concordato preventivo, e mette al sicuro gli 88 dipendenti e tutto l’indotto. La delibera si era arenata a causa dei paletti imposti dalla direttiva Bolkestein emanata dall’Unione Europea: ma alla fine è stata individuata una soluzione tecnico-politica, sulla scorta di quanto già fatto da altre regioni italiane. Sulla vicenda intervengono i consiglieri regionali del M5S Domenico Pettinari e Gianluca Ranieri: «Il caso dei lavoratori del cementificio di Cagnano Amiterno, ennesima emergenza occupazionale che affligge la nostra regione, rappresenta il tipico esempio davanti al quale, per la politica italiana, a nulla vale il buonsenso, e in questo caso neanche le direttive europee, perché ci viene spiegato “bisogna salvaguardare i posti di lavoro”. Anche se, alla fine, il danno per l’intera collettività, dal punto di vista economico e ambientale, sarà maggiore del guadagno».

Romana Scopano

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