Scuola e rugby in lutto per la prof Elisabetta 

Si spegne a 68 anni (dopo una malattia) l’insegnante moglie del presidente neroverde Paolo Mariani

L’AQUILA. Mondo della scuola e del rugby in lutto. Si è spenta a 68 anni, in ospedale, la professoressa Elisabetta Presciutti, moglie del presidente della Polisportiva L’Aquila rugby Paolo Mariani, ex campione d’Italia con la maglia neroverde. La piangono il marito Paolo, i figli Flavia e Romolo, i nipoti e gli altri familiari. I funerali saranno celebrati questo pomeriggio alle 15 nella chiesa parrocchiale di Cristo Re. Il presidente vicario della Polisportiva L’Aquila rugby, il professore Domenico Evangelista, a nome dell’intero consiglio del sodalizio sportivo, «esprime le più sentite condoglianze al nostro presidente Paolo Mariani per la perdita dell’adorata moglie Elisabetta».
Un commosso ricordo dell’insegnante di scuola media è stato tracciato dallo scrittore Goffredo Palmerini.
«Ho appreso la triste notizia della scomparsa della prof. Elisabetta Presciutti, Elisa per la famiglia e gli amici. L’ho conosciuta per la passione, l’amore, la dedizione e l’impegno che ha dedicato al suo lavoro, anzi alla sua “missione” d’insegnante di lingua e letteratura italiana», scrive Palmerini.
«Apprezzata, stimata e anche amata dai suoi alunni per il rigore del suo insegnamento, non solo di nozioni, ma di vita vera, per la capacità di motivare i ragazzi allo studio e far amare loro la letteratura, avvicinandoli alla lettura dei nostri grandi autori, con una pazienza e una sapienza impareggiabili. Una tenacia, una determinazione, un senso del dovere che si sono ancor più radicati quando la malattia ha cominciato a minarne il fisico, ma non la volontà, non la passione, non il desiderio di stare in classe con i propri alunni, non la dignità della missione che sentiva propria oltre ogni limite», aggiunge Palmerini.
«Quando la malattia la tormentava, negli ultimi anni di insegnamento, non riuscì tuttavia a sopraffare la sua volontà, ad allontanarla dalla sua “missione”, Lei continuando comunque a prestare il suo impegno e la sua passione di docente nella biblioteca della scuola media di Paganica, attrezzandola e gestendola come un luogo sacro d’incontro e confronto per gli alunni, una fonte dove potevano attingere interesse e curiosità nella lettura, assistiti da una speciale Vestale del sapere e della cultura umanistica, quale Lei era. Sono grato alla carissima Elisa anche per quanto d’insegnamento io stesso ho ricavato dalla sua bella testimonianza di vita. Di quanto la dignità di vivere e il coraggio di amare ogni giorno della nostra vita Lei ha saputo fino all’ultimo giorno esprimere. E le sono ancora grato per l’attaccamento e il desiderio che ha sempre espresso verso i miei modesti scritti, presente fin quando ha potuto a tutte le presentazioni dei miei libri o alle conferenze dell’Università per la Terza Età in cui ero relatore, ma anche al completo programma degli incontri di quel prestigioso sodalizio. Non dimostrava eroismo nel suo attaccamento alla cultura, ma solo un amore intenso per la conoscenza».