segnalazioni e interventi

1 Agosto 2014

furti in città Una riflessione di Spezzaferri Diuturni, o quasi, i messaggi giornalistici che lamentano la violazione del comandamento biblico di nostro Signore: “non rubare”; un testo recente,...

furti in città

Una riflessione

di Spezzaferri

Diuturni, o quasi, i messaggi giornalistici che lamentano la violazione del comandamento biblico di nostro Signore: “non rubare”; un testo recente, mutuando dal linguaggio sportivo, si serve del termine “record”! Questa condotta delittuosa, insistita e spregiudicata, colpisce prevalentemente zone provate dal terremoto, assommando, così, dolore a dolore in quanti ne sono vittime. Ho riflettuto, giungendo a conclusioni non intuibili di primo acchito: il furto è un reato contro il patrimonio che nella definizione del codice penale comporta “l’impossessamento della cosa mobile altrui, sottraendola a coloro che la detengono, al fine di trovare utilità”. Facile è! Invece così non è. Se si cerca il termine in un dizionario linguistico genericamente si legge “...frutto di un atto ladresco” o consimili. Gli è che il reato di furto affonda nella storia remota e remotissima e si muove, perciò, caratteristicamente, secondo il variare dei costumi, del coefficiente di civiltà, del rapporto di vincolo tra uomini e cose, dell’organizzazione sociale, ecc, che si sono susseguite epoca dopo epoca; così si muove, tanto nella significazione oggettiva che in quella soggettiva. Breve premessa, atteso che qui non viene in causa il portato storico-ontologico del reato, bensì quello intrinseco nella sua specificità, negli esiti sconvolgenti, nella sua attualità ambientale.

Il furto può essere reato semplice: così si esprime il codice penale; può essere, inoltre, anche “aggravato” da situazioni particolari (con violenza, con utilizzazione di mezzi particolari, con destrezza, con utilizzazione di mezzi di speciale adeguatezza, ecc.). Possono verificarsi circostanze aggravanti ad effetto peculiare: questa fattispecie è complessa nel suo essere tanto quanto lo è l’odiosità del rubare.

Ma entro i contesti così riassunti se ne distingue uno certamente pungente e implacabile negli effetti, cioè il furto segnato da circostanze aggravanti speciali.

Il reato di furto s’accresce nella sua gravità in corrispondenza di situazioni ovvero di comportamenti che ledono, in modo più afflittivo, la condizione dell’offeso; cioè in quest’ultimo, già colpito duramente, nella psicologia e nel patrimonio, dall’azione pregressa ma ancora vivida dal sisma, si riduce, se non quando quasi si annulla, l’attitudine potenziale alla privata difesa.

Non infrequentemente, poi, all’attività delittuosa aggravata da circostanze speciali, s’accompagna l’uso di mezzi strumentali malignamente confacenti allo scopo: siamo così in pieno sciacallaggio e mi sovviene, con proprietà, Vanni Fucci, dell’Inferno dantesco, ladro sacrilego ed ignobile! Vien fatto di pensare, quasi per connessione automatica di materie, che l’azione delittuosa sopra descritta può avere ad oggetto beni situati entro la cosiddetta “zona rossa”, in quelle zone, cioè, ferocemente colpite dal sisma, entro le quali i cittadini interessati non possono autonomamente penetrare, in quanto circoscritte e teoricamente protette dall’autorità competente. Allora qual è la salvaguardia privata che può concorrere nell’opera di difesa? Credo nessuna.

Al capo terminale di questa simbolica corda maligna risiede il cittadino derubato, disarmato ed impotente!

Perciò, spontaneo e pertinente l’interrogativo: inevitabile?

Giorgio Spezzaferri

operatore culturale

Tasse università

Le preoccupazioni

dell’Auser

L’Auser insieme L’Aquila, associazione di promozione sociale, promossa dalla Cgil e dal sindacato pensionati Spi-Cgil, nell’ambito della sua attiv ità di promozione dei rapporti tra gli anziani e le nuove generazioni, sulla vicenda dell’ateneo aquilano, sul ripristino delle tasse universitarie e sull’introduzione del numero chiuso per alcune importanti facoltà, esprime pieno appoggio alle posizioni dell’Udu.

Infatti ritiene giusto non penalizzare ed essere solidali, a seguito delle decisioni prese dal cda dell’Università degli studi dell’Aquila, con gli studenti e le loro famiglie.

Considera inoltre importante a questo punto della vicenda un’ attenzione maggiore su questo problema da parte delle autorità competenti.

Natalia Laglia

presidente Auser