emergenza idrica

Termine di Cagnano senz’acqua scatta la protesta dei cittadini

CAGNANO AMITERNO. Da una settimana senz'acqua, esplode l’ira di alcune famiglie di Termine, frazione di Cagnano Amiterno. Un gruppo di villeggianti delle vie centrali sono andati a chiedere...

CAGNANO AMITERNO. Da una settimana senz'acqua, esplode l’ira di alcune famiglie di Termine, frazione di Cagnano Amiterno. Un gruppo di villeggianti delle vie centrali sono andati a chiedere spiegazioni al sindaco Donato Circi. «La situazione è insostenibile», hanno detto. «Da giorni non possiamo lavarci o usare i bagni. Non è possibile». Il sindaco ha cercato di illustrare la situazione e i problemi da affrontare, tra difficoltà nei rifornimenti idrici e burocrazia che stoppa i tentativi di risolvere o almeno tamponare il problema. «Già a giugno», ha detto Circi mostrando il carteggio con la Gran Sasso acqua, «abbiamo chiesto interventi come il controllo di una pompa che serve il pozzo di Collicello», anche se è al minimo storico come altre sorgenti. «Dopo il terremoto», ha continuato, «abbiamo avuto l'approvazione di un progetto per 580mila euro per rinnovare tutte le reti idriche danneggiate dal sisma. Ma il decreto da due mesi è fermo alla Corte dei Conti per la firma». Cagnano soffre del problema delle reti colabrodo. Teoricamente nella zona arrivano 300mila metri cubi dalla rete idrica, «ma alle famiglie ne conteggiamo solo 100mila, il resto si perde», spiegano al Comune. E nel 2012 il Comune ha stanziato 60mila euro per alcuni pozzi che, nel periodo estivo, in cui Termine passa da 70 residenti a 500, avrebbero contribuito a ridurre i disagi. «Ma è cambiata la legge, la competenza è degli enti d'ambito», spiega il sindaco. E così, tra problemi burocratici e reti di oltre 50 anni fa (a Cagnano l'acqua arriva dal Lazio, da Accumoli), mentre il Comune multa di 200 euro chi utilizza l'acqua per usi impropri (ieri nuova ordinanza con orari di erogazione e chiusura notturna) e i carabinieri controllano che nessuno metta mano ai pozzetti per aprire l'acqua togliendola alle altre famiglie, o stacchi i rubinetti delle fontane «che abbiamo modificato per non far uscire troppa acqua, ma ce le hanno manomesse», come raccontano in Comune, ai cittadini non rimane che sperare.©RIPRODUZIONE RISERVATA