BARREA

Un caseificio sostenibile 4.0, arriva Zooristur

Nasce così il progetto di una mini azienda viaggiante, autosufficiente ed ecocompatibile. Non solo prodotti genuini dalle 300 capre "in servizio", ma anche turismo esperienziale

BARREA. Droni per seguire il pascolo, microchip per geolocalizzare le capre, blockchain per tracciare i formaggi: si chiama zootecnia di precisione, una versione aggiornata e sostenibile di antichi mestieri e tradizioni utilizzando le evoluzioni della tecnologia per rispettare l'ambiente. Con la convinzione che un animale trattato meglio, produce di più e inquina di meno.

Sostenibilità è la parola chiave della filiera casearia 4.0 che l'azienda Zooristur (che sta per zootecnica, ricerca, sviluppo, turismo) di Barrea ha sposato con un progetto ambizioso, ispirato ad una filosofia e un approccio alla terra che coniuga antiche tradizioni, imprenditorialità e rispetto per la natura. Nasce così il progetto di un mini caseificio che Italia Romano e Pietro D'Annessa, fondatori di Zooristur, stanno realizzando con il Gal Abruzzo Italico Alto Sangro: un mini caseificio agricolo mobile autosufficiente ed ecocompatibile dotato di impianto fotovoltaico, impianto e serbatoi di raccolta acque grigie e bianche oltre che nere, nonché di impianto di depurazione acqua a osmosi inversa dimensionato con attrezzature della capacità di lavorazione di 500 litri.

Un caseificio viaggiante, autonomo e sostenibile, in grado di lavorare ovunque senza sovrappeso per l'ambiente. Annesso al laboratorio di trasformazione verrà realizzato un punto vendita che avrà il vanto di fungere anche da locale di degustazione attraverso la formula dello street food agricolo. Non solo prodotti genuini e biologici dalle 300 capre "in servizio", ma anche turismo esperienziale nella Zooristur dove sarà possibile fare soggiorni rurali, nei quali i turisti si trasformano in contadini.