Vaccini, 60 prime dosi al giorno e in fila cittadini da fuori regione 

Nei due centri allestiti in città si registra un’adesione extraterritoriale per i minori tempi di attesa Dalle 1.500 somministrazioni al giorno a San Vittorino ora si è registrato un calo legato ai contagi

L’AQUILA. Negli hub aquilani si stanno vaccinando anche persone provenienti dalle altre province e da fuori regione. L’affluenza extraterritoriale è favorita dalla maggiore disponibilità di slot per le prenotazioni, che abbrevia i tempi di attesa. Nel periodo delle feste e fino alla prima decade di gennaio si è viaggiato alla media di 1.500 somministrazioni al giorno a San Vittorino. Attualmente si contano circa 60 prime dosi quotidiane, mentre sono 30 le donne in gravidanza che hanno ricevuto il vaccino il 20 gennaio, nella giornata dedicata.
i numeri
A fornire i dati è la responsabile delle strutture vaccinali aquilane Chiara Pasanisi. «Voglio iniziare lanciando una campagna di sensibilizzazione rivolta proprio alle donne in gravidanza», spiega, «alla luce delle evidenze confermate nel tempo delle complicanze che possono insorgere per chi si ammala di Covid, che sono al pari di quelle influenzali. Inoltre, si sta riscontrando l’assoluta sicurezza della somministrazione vaccinale in tutte le fasi della gravidanza, ed è particolarmente raccomandata nel secondo e terzo trimestre. Stiamo comunque registrando una risposta costante da questa categoria, anche grazie alla collaborazione dei medici ginecologi del territorio. E lo stesso discorso va esteso alle donne in età fertile, a cui si raccomanda di affrontare la gravidanza già col booster effettuato». Sul fronte prime dosi, i numeri sono confortanti: «Abbiamo avuto una diminuzione da ottobre fino a dicembre», aggiunge Pasanisi, «ma nelle ultime settimane l’aumento è stato importante, arrivando ora alla media di 60 prime dosi giornaliere, tra San Vittorino e Bazzano. L’adesione da parte di chi era incerto o contrario è stata influenzata sia dall’impennata di contagi che si sta verificando per la variante Omicron sia dall’entrata in vigore dell’obbligo, che in molti casi ha abbattuto i timori». In generale, dalle 1.500 somministrazioni al giorno a San Vittorino (130/180 a Bazzano) durante il periodo natalizio, ora i numeri sono rallentati, in seguito all’andamento epidemiologico: «Si spiega col fatto che tante persone in questo periodo sono positive o in sorveglianza», sottolinea Pasanisi, «e quindi non possono accedere alla vaccinazione. Per la fascia di età 5-11 anni siamo nella media nazionale del 20%, che evidenzia ancora una certa diffidenza, nonostante sia acclarato che la possibilità di effetti collaterali sui bambini corrisponda a un quarto, rispetto a quella per gli adulti, e che invece le problematiche legate al Covid non lascino esente questa fascia».