Vertenza Sanatrix ultimatum della Cgil

Trasatti: «Piano di riassunzione del personale entro 30 giorni altrimenti scattano le denunce e le richieste di risarcimento»

L’AQUILA. Un piano di assunzioni, da presentare entro 30 giorni. Altrimenti scatteranno le denunce penali. Si inasprisce la vertenza dei 48 ex dipendenti della clinica privata Sanatrix nei confronti di Enrico Vittorini, titolare di Villa Letizia.

Forti di due sentenze a loro favore, i lavoratori, appoggiati dalla Cgil, chiedono il rispetto dell’accordo del novembre del 2011 con cui la casa di cura di Preturo si impegnava, a fronte dell’accreditamento dei 50 posti letto della Sanatrix, a riassorbire il personale della struttura, chiusa dopo il sisma del 2009. Ma le assunzioni non sono ancora arrivate. Ad agosto del 2012 la Regione ha accreditato i posti letto, erogando poi, dal primo settembre al 31 dicembre, il contributo di 1 milione e 700mila euro.

La Cgil, dopo aver verificato, oltre al non rispetto dell’accordo, anche il fatto che Villa Letizia ha comunque assunto altri dipendenti, al di fuori dell’organico proveniente dalla Sanatrix, ha denunciato il proprietario per condotta antisindacale.

E c’è stata la prima sentenza: il giudice del lavoro Anna Maria Tracanna, lo scorso luglio, ha condannato Villa Letizia, disponendo la riassunzione graduale del personale Sanatrix. Vittorini ha fatto appello contro la sentenza. Ma il 4 novembre, il tribunale dell’Aquila ha rigettato il ricorso.

Nel frattempo, i lavoratori, tra medici, infermieri, ausiliari, tecnici di laboratorio e amministrativi, vanno avanti con 490 euro al mese di cassa integrazione, tra l’altro ferma a giugno.

«Lo scorso 14 novembre», ha spiegato il segretario provinciale della Cgil Umberto Trasatti, affiancato dal segretario provinciale della Cgil-Fp Dario Angelucci, dal responsabile sanità Antonio Ginnetti e dall’avvocato Francesca Ramicone, «abbiamo scritto una lettera a Vittorini, sollecitando la stesura, entro 30 giorni, del piano di riassorbimento del personale Sanatrix. Se ciò non accade, scatterà una denuncia penale, con la richiesta dei danni. La stessa cosa potrebbero farla, sempre chiedendo il risarcimento del danno subìto, i 48 dipendenti, che sono ancora ingiustamente in cassa integrazione».

Secondo la Cgil, in tutta la vicenda ci sono anche altri colpevoli: «È grave che la Regione Abruzzo non sia andata a verificare l’utilizzo dei fondi pubblici erogati a favore della clinica privata Villa Letizia. E il presidente Gianni Chiodi, che è anche commissario alla Sanità e che spesso si erge a moralizzatore», ha sottolineato Trasatti, «come mai non ha preso alcuna posizione? Per non parlare dell’assoluto silenzio di tutta la politica locale, di qualsiasi colore. Inaccettabile, infine, che un imprenditore del territorio, come Enrico Vittorini, si permetta di non rispettare gli accordi sottoscritti, quando in ballo ci sono tanti posti di lavoro, in una città che è allo stremo».

Romana Scopano

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