I carabinieri fermano la banda degli scooter

Tre giovani ai domiciliari e tre denunciati: pezzi di moto rivenduti per acquistare droga
CUPELLO. Dietro l'ondata di furti di moto a Vasto c'era una gang di insospettabili ventenni. Il gruppo è stato tradito dalle intercettazioni telefoniche. Tre di loro, Andrea Sciascia, 27 anni, di Cupello; Roberto Gigliotti, 26 anni, di Vasto; Ayyad Bouchaib, 22 anni, nord africano residente a Monteodorisio, sono agli arresti domiciliari. Denunciati S.A., 19 anni, T.M., 20 anni, e D.A., 19 anni. La "combriccola", accusata di furto, ricettazione e spaccio, si era specializzata soprattutto nel furto di ciclomotori. L'ultima moto sarebbe stata rubata in piazza Rossetti. «I proventi dei furti delle moto, ma anche di altro materiale comprese le grondaie in rame, servivano per acquistare hascisc e marjuana», dice il capitano dei carabinieri, Giuseppe Loschiavo. L'indagine è stata lunga e delicata. I militari del nucleo operativo hanno lavorato un anno per ricomporre il mosaico. A incastrare il gruppo di amici sono state le intercettazioni telefoniche. «È stato ascoltando le chiacchierate telefoniche del gruppo che abbiamo scoperto che le moto, in particolare i ciclomotori "Piaggio Zip", una volta rubate venivano depositate in un garage per essere smontate. I pezzi venivano rivenduti singolarmente ad altri giovani del Vastese. Con i ricavi delle vendite i ragazzi compravano la droga e la rivendevano ad altri coetanei», raccontano il capitano Loschiavo e il tenente Loredana Lenoci. Oltre a quello dei motorini gli indagati devono rispondere anche del furto in un bar della zona e di alcune grondaie di rame. Nel corso delle perquisizioni che hanno preceduto i provvedimenti di custodia cautelare i militari hanno recuperato 5 telai di moto, diversi pezzi di ricambio, 65 grammi di hascisc, materiale per il confezionamento delle dosi, un bilancino di precisione, un flacone con semi di canapa indiana e 50 litri di nafta. «Erano riusciti a organizzarsi molto bene e soprattutto sono stati bravi a non insospettire le famiglie. Nessuno dei genitori si è mai accorto di niente», sostiene il tenente Lenoci. Lunedì gli indagati saranno sottoposti all'interrogatorio. «Prima di allora non mi sbilancio», afferma l'avvocato Gianni Menna, difensore di Andrea Sciascia.
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