Settimana corta alle medie Le elementari aspettano

Al via da ieri il nuovo orario della Pagliaccetti: ragazzi in classe dalle 8 alle 14 Prove generali al secondo circolo, che potrebbe introdurlo da settembre
GIULIANOVA. È iniziata ieri alla scuola media Pagliaccetti la settimana corta, che lascerà a casa studenti e professori il sabato. Dopo il sì all’adattamento degli orari dei trasporti da parte della ditta Gaspari, gli alunni della scuola media del paese, appartenente al primo circolo didattico di Giulianova, diretto da Carmen Di Odoardo, hanno iniziato ieri il nuovo orario.
Da adesso in poi, in base alla delibera del consiglio d’istituto del 1° luglio, alle medie si entrerà alle 8 e si uscirà alle 14. Per le elementari De Amicis e Colleranesco, invece, si dovranno attendere gli incontri con i genitori promessi dalla preside; probabilmente, la settimana corta per le scuole primarie partirà a gennaio, visto che si deve risolvere anche il problema della mensa. Alle medie, infatti, l’orario ha subito variazioni minime (prima era 8,20-13,20) e gli alunni mangeranno lo stesso a casa.
Prove di settimana corta anche al II circolo, coordinato dalla nuova preside Angela Pallini: qui, gli studenti della Don Milani stanno recuperando le ore di lezione perse a settembre, quando il plesso è stato chiuso per i lavori di adeguamento antisismico. Non tutti i genitori, al lido, sono d’accordo con questo orario prolungato (che include anche il sabato): i figli, che usciranno per una settimana alle 16, avranno solo due pause da 20 minuti per mangiare in classe. L’andamento generale al lido, però, è a favore della settimana corta, anche perchè nel plesso è presente la mensa dell’asilo. Se l’esperimento settimanale andrà bene, i genitori chiederanno di introdurre, da settembre, la settimana corta. I genitori del lido, infatti, ci sono andati coi piedi di piombo, memori delle polemiche al I circolo, dove alcuni hanno contestato la delibera perché non tutti sono stati informati prima di prendere la decisione. «Non era un “no” alla settimana corta», hanno riferito i genitori firmatari del ricorso al Tar contro la delibera, «ma un “no” all’atteggiamento di chiusura assunto dalla scuola; il nostro è un “sì” al coinvolgimento delle famiglie, alla trasparenza e alla didattica che non deve essere penalizzata. Qualora si fosse provveduto a fare un democratico sondaggio, le cose sarebbero andate diversamente».
Margherita Totaro
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