Abruzzo, è in crescita l’occupazione femminile

Busacca: «Tra il 2022 e il 2023 si registra un aumento del 4,8 per cento»
L'AQUILA. Cresce l'occupazione in Abruzzo, con un tasso che passa dal 58,4% del 2022 al 61,3% del 2023. Quasi in linea con la media nazionale, che si attesta al 61,5%. La disoccupazione è scesa dal 9,4% all'8,1%.
Una nota positiva arriva, in particolare, dall'incremento del tasso di occupazione delle donne che, nella fascia da 50 a 64 anni passa dal 48,2% del 2022 anno al 53% dello scorso anno. È uno dei dati più significativi emersi nel corso della presentazione del Rendiconto sociale Inps Abruzzo 2023, all'Aquila, presentato dal direttore Inps Abruzzo, Luciano Busacca, a cui hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni e del mondo sindacale. La presentazione è avvenuta nel quadro degli incontri regionali organizzati in collaborazione con il Civ, il Comitato di indirizzo e vigilanza dell'Istituto, che è il luogo di rappresentanza delle principali parti sociali del Paese. I dati presentati offrono uno spaccato sulla situazione attuale e sulle prospettive future legate al sostegno all'occupazione, alla promozione dell'uguaglianza di genere e a un welfare inclusivo per tutti.
SEGNALI
DI RIPRESA
Nel 2023 si osserva un saldo netto occupazionale positivo, «dovuto», si legge nel rapporto, «ad un numero maggiore di assunzioni di rapporti di lavoro rispetto alle cessazioni. Osservando l'andamento occupazionale per settore di attività emerge come i comparti con maggiori assunzioni sono quelli della costruzioni, del commercio, del trasporto e magazzinaggio, dei servizi di alloggio e ristorazione e quelli relativi alle attività professionali, scientifiche e tecniche che, insieme, rappresentano il 74,8% di tutte le assunzioni del 2023».
«Il tasso di occupazione è aumentato in Abruzzo di quasi tre punti percentuali», spiega Busacca, «passando dal 58,4% al 61,3% del 2023, allineandosi alla media nazionale che si attesta al 61,5%. Si rileva, inoltre, un aumento consistente del tasso di occupazione femminile, tanto che la fascia di età tra i 50 e e i 64 anni è passata da 48,2% del 2022 al 53% dello scorso anno. Un altro dato positivo è il tasso di disoccupazione che scende dal 9,4% del 2022 all'8,1% del 2023. All'interno di questo quadro sicuramente positivo vi sono degli aspetti di criticità: da un lato il gap occupazionale di genere perché, guardando sempre alla stessa fascia di età (50-64 anni) il tasso di occupazione maschile è del 76,3% cioè 23 punti percentuali superiore a quello della donna. L'altro aspetto critico è che con riferimento alle assunzioni nel 2023 si nota una crescita del rapporto di lavoro a tempo determinato (3,6%) ed una leggera diminuzione dei contratti a tempo indeterminato. Da ultimo, i Neet che in Abruzzo sono il 15,2% dei giovani tra i 15 e i 29 equivalente a poco oltre 27mila persone che non lavorano, non studiano e non si formano».
FLUSSO CONTRIBUTIVO
Un aspetto positivo, rilevato dal Rendiconto sociale Inps, è rappresentato «dall'aumento del flusso contributivo, che ha registrato un incremento dell'2,59% rispetto all'anno precedente. Nell'ambito delle aziende private si evidenzia un aumento dell'1,95%, mentre nelle sole aziende agricole con dipendenti c'è una flessione del 3,98%. Dato che riflette non solo la crescita del numero di lavoratori attivi, ma anche un probabile aumento dei redditi su cui sono calcolati i contributi», afferma Busacca. Il rendiconto sociale dà conto anche dei nuclei familiari abruzzesi che usufruiscono delle nuove misure messe in campo per superare il reddito di cittadinanza. Dal 1° gennaio al 17 maggio 2024 sono state presentate 21.661 domande per l'assegno di inclusione, di cui 11.211 accolte. I nuclei beneficiari dell'assegno unico universale sono 122.633. Nel Rendiconto sociale è stata inserita una specifica appendice sugli incentivi all'occupazione e altre agevolazioni contributive, oltre ad un focus su alcuni istituti giuridici di recente istituzione che hanno sostituito il reddito di cittadinanza, come il Supporto per la formazione lavoro e l'Assegno di inclusione.
FOCUS PENSIONI
«È importante rilevare», si legge nel Rendiconto, «la riduzione del numero delle pensioni nel settore privato, che sono 406mila, 3.374 in meno rispetto all'anno precedente». Osservando, invece, il trend delle pensioni liquidate nel 2023 si registra «un andamento delle nuove liquidazioni che, nel tempo, ha portato ad un superamento, soprattutto negli ultimi anni, delle prestazioni assistenziali rispetto alle pensioni di natura previdenziale». Anche le pensioni registrano il divario di genere legato alla retribuzione. L'Inps rileva come «l'importo medio mensile delle pensioni di vecchiaia e anticipare, nel settore privato, è pari a 1.197,71 euro: 1.459,13 per gli uomini e 836,34 euro per le donne. Differenza che rileva chiaramente, da un lato, periodi di discontinuità lavorativa più incidenti sulle donne e, dall'altro una parità retributiva ancora non completa. Nel settore pubblico, invece, l'importo medio mensile del trattamento pensionistico è di 2.480 euro».
La ripartizione della spesa annua per le prestazioni pensionistiche e assistenziali vede la provincia di Chieti al 29,1% con 1.347,9 milioni di euro, la provincia dell'Aquila al 24,3%, con 1.122,3 milioni di euro, Pescara al 23,7% con 1.093,9 milioni di euro e la provincia di Teramo al 22,9% con 1.061,1 milione di euro. Gli uomini sono beneficiari di circa il 44,5% delle pensioni erogate: 58% anticipate o di vecchiaia, 55,9% invalidità e 11,3% superstiti.
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