Acque inquinate l’allarme di Legambiente

Le analisi di Goletta verde: valori troppo alti alla foce del fosso San Lorenzo Il direttore regionale: «Depuratore insufficiente, bisogna adeguarlo»

FRANCAVILLA. Legambiente in allarme per il forte inquinamento delle acque marine alla foce del fosso San Lorenzo, sollecita il potenziamento del depuratore del Foro per eliminare lo sversamento in mare di liquami di fogna. «Dall’esame dei campioni d’acqua prelevati lo scorso 27 luglio da Goletta Verde, risulta che in corrispondenza dello sbocco a mare di fosso San Lorenzo, l’inquinamento è notevolmente superiore ai valori limite», rileva Antonio Sangiuliano, direttore regionale Legambiente e presidente del locale circolo Le Diomedee. «Dai dati di Goletta Verde, infatti, risultano valori relativi a escherichia coli pari a 10.650 contro un limite di 500 (inquinato) e 1.000 (fortemente inquinato); mentre il valore degli enterococchi intestinali è di 3.575 contro 200 (inquinato) e 400 (fortemente inquinato)».

E se i dati di Goletta Verde non hanno, di fatto, alcuna ufficialità ma sono soltanto indicativi, la conferma di una situazione di inquinamento periodico nello specchio d’acqua in corrispondenza del fosso San Lorenzo, arriva dalle analisi dell’Arta, che nell’ultimo mese hanno evidenziato per ben due volte parametri non conformi. Per questo motivo, il sindaco ha emesso ordinanza di divieto di balneazione su un fronte di 300 metri (150 a Nord e 150 a Sud della foce del fosso): una prima volta il 16 luglio poi revocata 2 giorni dopo, e una seconda il 28 luglio ancora in vigore.

«Negli ultimi 5 anni quel tratto è risultato sempre fortemente inquinato», continua Sangiuliano, «per risolvere il problema è necessario adeguare il depuratore che non è dimensionato in base agli effettivi residenti della zona. Inoltre, per la sicurezza dei bagnanti, chiediamo che i cartelli di divieto di balneazione siano sempre ben visibili e che ci siano controlli affinchè non vengano rimossi». Un secondo problema riguarda il tratto di spiaggia libera immediatamente a sud del fosso sino a via Bafile: circa 500 metri di arenile, protetto all’altezza della battigia da 5 scogliere, intervallate da altrettante uscita a mare. «I tre varchi più a sud sono ad uso di rimessaggi di barche, due privati e uno pubblico», spiega Sangiuliano, «mentre gli altri due ricadono all’interno dei 150 metri in cui è vietata la balneazione. In pratica, i bagnanti della spiaggia libera non hanno un punto sicuro dove passare per entrare in acqua. Chiediamo una variante al piano spiaggia affinchè venga individuata un’unica corsia per le imbarcazioni».

Infine, Legambiente lamenta l’incuria del cantiere della rotonda sul lungomare Tosti, fermo da anni al 1° lotto dei lavori. «Se c’è un cantiere, il sito va recintato e chiuso, e non può essere utilizzato come parcheggio, anche da camperisti che spesso vi abbandonano i rifiuti», conclude Sangiuliano.

Giuseppina Gherardi

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