Addio al mago dei muscoli: pallanuoto pescarese in lutto 

Stroncato da un male fulminante, il fisioterapista del Settebello aveva 40 anni Oggi i funerali ai Colli. Pomilio: «Un colpo durissimo, donava energia a tutto lo staff»

PESCARA. Aveva compiuto 40 anni lo scorso 6 gennaio. Se n'è andato troppo presto, Luca Mamprin, consumato per un male fulminante che nel giro di pochi mesi non gli ha lasciato scampo. Pescarese di adozione, Mamprin era il fisioterapista del Settebello, la Nazionale italiana di pallanuoto. Un ragazzo d'oro, dicono tutti quelli che lo hanno conosciuto. Un uomo allegro, solare, generoso, preparato nel lavoro e capace di fare gruppo. Luca, originario di Roma, sedici anni fa era arrivato a Pescara per seguire una delle sue grandi passioni, il calcio a 5. Nel 2004 aveva cominciato a giocare nella Pescara Calcio a 5. E dal capoluogo adriatico non è mai voluto andar via. È qui che ha incontrato la sua compagna, Sara Elena Iannetti, anche lei fisioterapista ed è qui che ha deciso di costruire la sua vita privata e professionale.
Oltre a portare avanti il suo studio fisioterapico in città, Mamprin dal 2012 era entrato nello staff della Nazionale di pallanuoto, dopo diversi anni nelle Nazionali di nuoto. «È stato un colpo durissimo per tutti noi», rivela il pescarese Amedeo Pomilio, vice allenatore del Settebello. «Luca era una persona che sapeva come farsi voler bene. Era un ragazzo allegro, con il sorriso sul volto, generoso. Era sempre il primo a dare energia a tutto lo staff. Sapeva capire quando c'era bisogno di staccare un attimo, di svagarsi, per alleggerire le tensioni agonistiche e con un sorriso in più riusciva a rendere quei momenti ancora più belli».
E poi c'è la competenza professionale, riconosciuta da tutti. «Per lo staff era una figura fondamentale», continua Pomilio, «con la sua bravura ha contribuito sicuramente al raggiungimento delle imprese del Settebello in questi anni». Nel tempo libero, era sempre in movimento e della ormai sua Pescara amava vivere il lungomare, dove andava a camminare, correre o in bicicletta. «Da grande appassionato di montagna», prosegue l'amico «dell'Abruzzo era rimasto colpito dalle bellezze dei nostri monti, ma ciò che apprezzava davvero era Pescara e la sua vivibilità. Era tanto affezionato al mare e viveva con intensità la riviera».
Piene di dolore, ma anche profondo affetto le parole con cui la Federnuoto ha voluto ricordare Mamprin. «Abbiamo un amico in meno al nostro fianco e un angelo in più che ci assiste dal cielo. Mamprin, fisioterapista del Settebello di Alessandro Campagna, con il quale ha collaborato per lunghi anni e condiviso successi e amarezze, programmazione, stress ed esaltazione come l'ultimo titolo mondiale conquistato a Gwangju il 27 luglio 2019. Un amico per tutti noi della famiglia federale, un fratello maggiore per i giocatori, un compagno di risate, di allegria, di moderazione; soprattutto una persona perbene, professionista serio e uomo educato. Luca ci ha lasciati poche ore fa e già sembra l'eternità. Il dolore è grande, lo sconcerto ancora di più. Ci ha salutati tutti, ma continuerà a vivere nel ricordo di ciascuno di noi col suo sorriso rassicurante. Il suo grande sogno, come quello di tutti gli azzurri, era la medaglia d’oro a Tokyo. Rimane tale. Il Settebello giocherà anche per lui e in ogni gol ci sarà un po' del suo talento, di uomo e di fisioterapista». Cordoglio anche dal Coni Abruzzo che sui social scrive: «Professionista riconosciuto nel mondo natatorio e in tanti altri sport; molti big delle varie discipline si affidavano alle sue sapienti mani. Ma Luca era soprattutto un ragazzo perbene, un volto pulito, disponibile e sorridente sempre. Anche nei momenti peggiori. Mancherà». Messaggi di vicinanza alla famiglia sono arrivati da tutto il mondo sportivo. Funerali oggi alle 15,30 alla Madonna dei Sette Dolori.