Antitrust multa Allegrino «Deve pagare 1,4 milioni»

Sanzionate 11 società di distributori automatici per violazione della concorrenza Tra queste c’è anche la ditta di San Giovanni di proprietà dell’imprenditrice

PESCARA. C'è anche la Sogeda dell’imprenditrice Antonella Allegrino, tra le aziende che si occupano della distribuzione automatica e semi-automatica di alimenti e bevande sanzionate dall’Antitrust. L’importo della multa per la ditta di San Giovanni Teatino è pari a 1,4 milioni di euro, mentre complessivamente la sanzione dell’Antitrust è di oltre 100 milioni. A 11 aziende e alla loro associazione di categoria (Confida), l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha contestato l’esistenza di un’intesa anticoncorrenziale, cioè un accordo che consisteva nella ripartizione del mercato e della clientela, nonché nel coordinamento in materia dei prezzi di vendita. L'Autorità sostiene che le imprese finite in questo procedimento si definivano reciprocamente «concorrenti amici» e si astenevano dal presentare offerte l’una ai clienti dell’altra anche in occasione di gare, per effetto di un «patto di non belligeranza». L’intesa prevedeva un meccanismo di compensazione per restituire ai «concorrenti amici» dei clienti di valore equivalente (in termini di erogazioni) a quelli eventualmente sottratti nell’ambito dell’attività commerciale di ciascuna impresa.

L’associazione di categoria avrebbe invece «frenato condotte aggressive di prezzo da parte del mercato in occasione di eventi esterni che rischiavano di mettere in pericolo l’equilibrio collusivo raggiunto dalle parti come, per esempio, l’adeguamento all’incremento dell’aliquota Iva sui prodotti venduti con i distributori automatici». Gli effetti anticoncorrenziali dell'accordo si sarebbero prodotti tra il 2010 e il 2014, anche se il tutto avrebbe avuto inizio tra il 2007 e il 2008, consentendo alle imprese finite nel mirino dell'Antitrust di «mantenere le proprie quote di mercato sostanzialmente stabili» e, nonostante la crisi, il prezzo di vendita dei principali prodotti erogati «è aumentato». Si è andati avanti «almeno fino alle ispezioni, eseguite nelle varie sedi con la guardia di Finanza, tra luglio 2014 e marzo 2015». Antonella Allegrino, amministratrice della Sogeda srl, non commenta la notizia della sanzione, pari a un milione e 400mila euro, e rimanda alla Confida che annuncia «ricorso al Tar del Lazio per chiedere l’annullamento della decisione». L’associazione non condivide le conclusioni dell’Authority, «che sembrano il frutto di un totale travisamento delle regole di funzionamento dei mercati della distribuzione automatica e delle logiche che li sottendono» e assicura di «aver sempre operato nel rispetto delle regole». Confida (multata per 190.116 euro) dice che nessuna delle condotte contestate «avrebbe potuto alterare il gioco competitivo tra le imprese del settore».

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