Asili, impianti sportivi e musei Gli aumenti arrivano nel 2015

Il Comune perde 8,4 milioni di euro all’anno con la gestione dei servizi a domanda individuale Bruno: «Pronti a ritoccare all’insù le tariffe». Intanto le mense aumentano di 4 centesimi a pasto

PESCARA. C’è una voragine nei conti del Comune che, forse, non tutti hanno considerato sinora. Un buco nero che inghiotte ogni anno 8,4 milioni di euro. Si tratta dei cosiddetti servizi a domanda individuale, per i quali gli incassi coprono a malapena meno del 30 per cento, in media, delle spese sostenute dall’ente per farli funzionare. Questi servizi hanno dei nomi: mercati coperti, mercato ittico, asili nido, refezione scolastica, impianti sportivi, casa di riposo, musei. Ieri, il caso è stato esaminato dalla commissione Finanze, presieduta da Giuseppe Bruno. Durante la riunione è emersa la necessità di rivedere le tariffe, ritoccandole all’insù, già all’inizio dell’anno prossimo, quando sarà esaminato il nuovo bilancio di previsione. Intanto, un mini aumento è stato già varato. Il dirigente addetto ai servizi scolastici ha firmato una determina con la quale fa salire, sulla base dell’aggiornamento Istat, il prezzo del pasto della ristorazione nelle mense scolastiche, da 4,03 a 4,07 euro, a partire da subito.

Gestione fallimentare. Non c’è servizio comunale che lavori in utile. Sono tutti in perdita, chi più, chi meno. La situazione più preoccupante è quella dei musei e con gli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti per gli ingressi, il Comune riesce a coprire appena il 7,17 per cento delle spese. Le cifre, tra l’altro, non sono di poco conto. Quest’anno l’amministrazione prevede di spendere 1.211.756 euro per la gestione di gallerie, mostre e musei e per i costi del personale addetto. Ma gli incassi sono risibili, cioè solo 86.832 euro.

Drammatico è anche il caso degli impianti sportivi, per i quali si prevede una percentuale di copertura delle spese solo del 12 per cento. Basti pensare che con gli affitti di campi e impianti il Comune riesce ad incassare solo 432.583 euro, ma spende 8 volte di più, cioè 3.604.136.

Non va meglio con i mercati coperti, con i quali il Comune incassa 187.500 e spende 1.133.366 euro, con una percentuale di copertura del 16,54 per cento. Mentre gli incassi del mercato ittico coprono più della metà delle spese, cioè il 51,16 per cento.

Deficitaria è anche la gestione degli asili nido. Con le rette attuali, l’ente riesce ad incassare 327.821 euro, ma quest’anno prevede di spendere più del triplo, cioè 1.081.742 euro e la copertura non supera il 30,30 per cento. A pesare di più sono i costi per il personale per 1.650.205 euro. Poi, l’acquisto di beni e servizi per 383.548 euro. La casa di riposo, pur essendo chiusa da anni, rappresenta comunque un costo per l’ente, perché si sobbarca delle spese per il mantenimento degli anziani in altre strutture. In poche parole, a fronte di entrate per 100.000 euro, le spese arriveranno quest’anno a 249.390 euro, con una percentuale di copertura del 40,10 per cento.

Un altro buco è la refezione scolastica. La tariffa di poco più di 4 euro a pasto, applicata ai bambini che usufruiscono delle mense, copre meno del 50 per cento della spesa che si aggira sugli 8 euro sempre a pasto. Così gli incassi complessivi quest’anno si fermeranno a 1.834.584 euro, contro una spesa complessiva di 3.861.499 euro. La copertura arriva al 47,51 per cento.

Aumenti rinviati al 2015. L’amministrazione comunale, forse, non se l’è sentita di aumentare le tariffe dei servizi, dopo la pesante stangata sulle tasse varata la settimana scorso. Ma dall’anno prossimo ci saranno quasi certamente dei ritocchi. Ad ipotizzarlo è il presidente della commissione Finanze. «Non è possibile che il Comune spenda così tanto per i servizi e incassi così poco», ha affermato Bruno, «con una rivisitazione delle tariffe l’amministrazione potrà incassare di più e ridurre così alcune tasse come, ad esempio, l’addizionale Irpef». I primi aumenti, nel 2015, potrebbero riguardare gli impianti sportivi, le mense, i musei e i mercati.

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