Assaltano la Volante della polizia: movida vietata per quattro giovani 

Hanno insultato gli agenti intervenuti nel locale notturno, poi hanno danneggiato l’auto di servizio Scatta il Daspo da sei mesi a un anno. Il questore Liguori: «Episodio riprovevole, i gestori collaborino»

PESCARA. Aggressivi, violenti, irrispettosi. Hanno dimostrato di saper essere oltremodo incivili quattro giovani pescaresi che la sera del 25 novembre hanno dato in escandescenze fuori a una discoteca (ma la miccia si era accesa all’interno), e hanno creato non pochi problemi alla polizia, assaltando l’auto di servizio. Il bilancio di quella notte brava è pesante perché sono scattate le denunce ed è stato applicato il Daspo Willy a tutti e quattro il che vuol dire che non potranno frequentare le aree urbane della movida, e quindi i locali del divertimento, per un periodo che va da 6 a 12 mesi perché si sono resi responsabili di gravi disordini (dentro o fuori ai locali stessi).
A ripercorrere le gesta di questi giovani pescaresi, di età compresa tra 18 e 25 anni, con «famiglie problematiche» e anche qualche precedente, è il questore Luigi Liguori che condanna le «condotte riprovevoli» di chi se la prende con la polizia, che rappresenta «un’istituzione».
I fatti. Tutto comincia in discoteca, in città, dove un giovane di origine albanese di 25 anni aggredisce la sua ex mentre lei balla con un altro, e la ferisce. All’arrivo della polizia reagisce male, inveisce contro gli agenti, gli sputa e li minaccia. Nei suoi confronti, una volta completata la ricostruzione di fatti e responsabilità, scatta il primo dei quattro Daspo, per 12 mesi.
Gli agenti devono intervenire nuovamente, stavolta nei confronti di un 19enne di origine cubana che, all’esterno della discoteca, punta l’auto della polizia, lasciata in strada con il lampeggiante acceso mentre gli operatori raggiungevano il locale. Cerca di aprire il veicolo, ma è chiuso, poi prende la rincorsa e si lancia verso il lunotto posteriore, spezzando il tergicristallo. Anche lui - destinatario del secondo Daspo di 12 mesi - ha un atteggiamento sprezzante nei confronti della polizia, pronunciando frasi come “Fuck the police”. Un terzo giovane, 21enne, raccoglie il tergicristallo e lo spezza, offendendo gli agenti: la scena viene ripresa con un cellulare da un 18enne che poi si vedrà portare via il telefonino dalla pattuglia. Per gli ultimi due il Daspo è per 6 mesi. Un episodio «riprovevole» per il questore che non condanna affatto la movida, anzi. «Il problema non è la movida ma le cattive condotte poste in essere» e la gravità dell’accaduto è da leggere nell’assalto all’auto della Volante, simbolo delle istituzioni. «Quello che voglio dire ai giovani è che le persone e gli oggetti che rappresentano le istituzioni appartengono a tutti i cittadini. Se quell’auto fosse stata aperta, avrebbero fatto chissà cosa». Un’indicazione parte anche nei confronti dei locali. «Mi aspetto che le chiamate ci arrivino dai gestori, che devono intervenire con la security e collaborare con le forze di polizia», dice il questore ampliando il discorso. «Nessuno criminalizza le attività ma se si interviene più volte nello stesso posto, diventa una questione di ordine pubblico», aggiunge Liguori, ripercorrendo quella notte con i dirigenti della Volante Paolo Robustelli e dell’Anticrimine Gennaro Capasso. Non solo Daspo: sono scattate denunce per resistenza a pubblico ufficiale, minaccia, lesioni e vilipendio della Repubblica. E seguiranno i controlli per il rispetto dei divieti.