Bar e ristoranti, stop a mezzanotte: prorogati gli orari fino al 14 giugno 

Il sindaco conferma l’ordinanza sulle chiusure notturne dei pubblici esercizi per altre due settimane I locali possono restare aperti fino all’una solo nei week-end, multe fino a 3mila euro per i trasgressori 

PESCARA. I locali di tutta la città dovranno continuare a rispettare gli orari di chiusura anticipata stabiliti dal Comune il 18 maggio scorso per motivi di sicurezza. Il sindaco Carlo Masci ha infatti prorogato fino al 14 giugno l’ordinanza, scaduta lunedì scorso, che regola le aperture di bar, ristoranti, pub, pizzerie, gelaterie, stabilimenti balneari nella fase 2 dell’emergenza coronavirus. Gli orari dunque restano confermati, ha fatto presente il sindaco, «in attesa che vi siano ulteriori provvedimenti in materia da parte del governo».
ORARI RIDOTTI. I locali che speravano di poter tornare ai vecchi orari degli anni passati, alla scadenza dell’ordinanza, dovranno rassegnarsi. Almeno per altre due settimane, i pubblici esercizi dovranno rispettare le chiusure anticipate di un’ora rispetto al 2019. In pratica le attività di somministrazione di alimenti e bevande, ossia bar, pub, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pizzerie, potranno restare aperte dalle 6 fino a mezzanotte, dalla domenica fino al giovedì e dalle 6 fino all’una, il venerdì e il sabato.
Stessi orari anche per le attività di commercio al dettaglio su aree pubbliche, ossia posteggi isolati e commercio itinerante, che effettuano attività di somministrazione di alimenti e bevande. Mentre le attività commerciali al dettaglio e le attività artigianali potranno rimanere aperte tutti i giorni della settimana, dalle 8 alle 21.
L’anno scorso, invece, i locali potevano rimanere aperti fino all’una, dalla domenica al giovedì e fino alle 2, il venerdì e il sabato.
MULTE AI TRASGRESSORI. In caso di violazioni, si applicheranno le sanzioni previste nei decreti legge del governo che regolano la riapertura delle attività economiche e produttive. Ossia, le linee guida e i protocolli emanati per prevenire o ridurre il rischio di contagio da Covid-19.
Dunque, il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito con una multa che può variare da 400 fino a 3.000 euro. Nei casi più gravi si applica la sanzione accessoria che prevede la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.
«REGOLE NECESSARIE». «Teniamo la situazione sotto controllo», ha fatto presente Masci, «adesso è il Comitato per la sicurezza pubblica che tiene conto sia dell’aspetto sanitario, che della sicurezza. Oggi viviamo in una fase di working progress e siamo costretti ad avere tempi contingentati delle ordinanze, perché le situazioni cambiano di giorno in giorno e vanno monitorate». «Cerchiamo di gestire al meglio questa fase di emergenza», ha spiegato l’assessore al commercio Alfredo Cremonese, «una volta terminata, incontreremo gli operatori per rivedere le regole».
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