Brittoli, anziani morti in casa per il monossido

Vittima una coppia di pensionati senza luce e riscaldamento da due giorni. Avevano attivato un gruppo elettrogeno

BRITTOLI. Li hanno trovati morti, abbracciati l’uno all’altra, nella loro abitazione. Dopo aver tentato invano di contattarli telefonicamente, i figli hanno fatto la macabra scoperta dei genitori anziani uccisi dal monossido di carbonio. La tragedia è avvenuta perché, da due giorni, Brittoli è senza energia elettrica. È per questo che la coppia di pensionati Guerino Ferrante, 81 anni, e la moglie Letizia Mariani, di 76, mercoledì sera, per garantirsi un po’ di luce e calore, avevano attivato un piccolo generatore di corrente.

Operazione che avrebbe assicurato loro un certo conforto se, prima di andare a letto, Guerino non avesse sistemato il gruppo elettrogeno dentro casa. Il generatore ha così sprigionato i gas di scarico che contengono il micidiale monossido di carbonio. Veleno che in modo silente, essendo il gas inodore, si rivela spesso fatale. I due anziani sono infatti sprofondati in uno stato di semincoscienza, che li ha condotti alla morte. I loro corpi sono stati ritrovati sul pavimento, l’uno abbracciato all’altro, dai figli Gianfranco e Secondo, entrambi residenti a Civitaquana. Preoccupati di non riuscire a mettersi in contatto con i genitori, i due fratelli si sono precipitati nell’abitazione di famiglia, a Brittoli. Gianfranco, imprenditore edile, ieri mattina era al lavoro con i suoi mezzi per aprire, su incarico dell'amministrazione di Civitaquana, le strade delpaese e soprattutto quelle di collegamento con le frazioni coperte da oltre due metri di neve.

È stato lui a informare il fratello Secondo, a sua volta titolare di un’azienda agricola, di non parlare con i genitori. Insieme hanno voluto rendersi conto del perché papà e mamma non rispondevano più al telefonino. Entrati a casa li hanno trovati morti sul pavimento.

«Una tragedia» commenta il sindaco di Brittoli, Domenico Velluto, «che è conseguenza della mancanza di energia elettrica. Non si può vivere per giorni, al freddo e al buio. Due persone anziane difficilmente riescono a gestire un così grave disagio. È un dramma che mi spezza il cuore e che ha gettato nella disperazione il nostro piccolo comune. Guerino Ferrante e la moglie erano persone stimate, oneste, ben volute da tutti. Lui lavoratore nel settore edile, da pensionato si è dedicato all'olivicoltura e alla coltivazione di un orticello. Il paese è sconvolto»».

Gli stessi figli hanno avvertire il maresciallo dei carabinieri di Civitaquana, Nicola D'Angelo. Il sottufficiale, impegnato nelle operazioni all'hotel di Rigopiano travolto dalla frana, ha delegato il collega di Catignano, che a sua volta è stato coordinato nelle indagini dal comandate della compagnia di Penne, capitano Alessandro Albano. Oggi si conoscerà la data dei funerali che si svolgeranno nella chiesa di San Carlo Borromeo, retta da padre Ehmè.

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