la fusione tra i comuni

C’è una prima data: Nuova Pescara dal 2019

PESCARA. La Nuova Pescara, la fusione tra i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, comincia a prendere forma. Le proposte di legge che dovrebbero istituire il nuovo mega Comune abruzzese di 192.0...

PESCARA. La Nuova Pescara, la fusione tra i Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, comincia a prendere forma. Le proposte di legge che dovrebbero istituire il nuovo mega Comune abruzzese di 192.000 abitanti sono state infatti protocollate ieri, mentre il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso ne ha presentati i contenuti nella sede della Regione di viale Bovio. Insomma, D’Alfonso ha rotto gli indugi e dopo le perplessità più volte manifestate in seguito all’esito referendario del 25 maggio del 2014, peraltro non vincolante nel quale il 64% dei votanti si era espresso per il «Sì» alla fusione, pur rimarcando una netta contrarietà «all’irredentismo localista», ha dato il via libera all’iter che dovrebbe condurre alla nuova entità comunale.

Le proposte elaborate per la Nuova Pescara sono in realtà due. Nella prima, si prevede la fusione dei tre Comuni, a partire dal primo gennaio del 2019; mentre, nella seconda, è contemplato anche lo slittamento ad una nuova data, qualora i tre consigli comunali dei Comuni interessati decidessero di approvare l’atto costitutivo dell’unione dei Comuni. L’obiettivo finale sarebbe sempre la fusione dei tre Comuni, ma i tempi, nel secondo caso, si allungherebbero, visto che l’unione avrebbe lo scopo di mettere in moto un’integrazione di servizi e funzioni, ma progressivamente.

Tra l’altro, dall’eventuale delibera di sospensione, che avverrebbe non oltre il 31 luglio 2018, potrebbero passare sessanta giorni per la proposta del nuovo disegno di legge, contenente il nuovo termine di decorrenza.

Ma, a parte l’ipotesi della gradualità del processo di fusione, la prima proposta prevede che entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge, la quale potrebbe giungere nel giugno prossimo, verrà costituito il comitato per la fusione, composto dal presidente della Regione e dai tre sindaci dei Comuni coinvolti, i quali saranno assistiti da funzionari delle rispettive amministrazioni e da esperti. Entro i successivi 60 giorni, prevede la proposta di legge supervisionata, come ha annunciato ieri D’Alfonso, dal costituzionalista dell’università di Teramo Romano Orrù ed elaborata, tra gli altri, da Andrea Catena del Partito democratico, il comitato per la fusione dovrà definire il programma generale per la fusione, il quale dovrà essere approvato, entro trenta giorni, dai rispettivi consigli comunali. Parallelamente alla costituzione del comitato per la fusione, verrà anche istituito un osservatorio, composto da funzionari comunali e regionali nominati dal presidente della Regione, oltre che da un delegato della prefettura. L’osservatorio avrà il compito di monitorare il processo di fusione, con un‘attività che terminerà con una relazione finale di fattibilità, da presentare entro il 31 marzo del 2018. L’intera procedura prevede anche la costituzione di un’assemblea costitutiva che sarà composta da tutti i consiglieri comunali delle tre città e avrà lo scopo di coordinare e sviluppare il procedimento della fusione. L’assemblea, entro un anno, dovrà formulare un proposta di statuto, da sottoporre ai singoli consigli comunali. Una critica ai due progetti di legge è arrivata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Riccardo Mercante, il quale li ha definiti «confusissimi per boicottare la realizzazione della Nuova Pescara».

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