Calcio serie B

L’ex Vitturini avverte il Pescara: «Attenti alla Carrarese, Calabro è scuola Conte. Io punto su Dagasso»

17 Ottobre 2025

Il difensore ha collezionato 170 presenze tra serie A, B e C: «Intensità e solidità, i toscani sono temibili. Dagasso è un amico: grande giocatore, sa adattarsi alle situazioni» 

PESCARA. A 28 anni, con 170 partite nei professionisti tra serie A, B e C (e una parentesi nella massima serie in Bulgaria), e 23 presenze con le Nazionali giovanili, Davide Vitturini si ritrova oggi nell’inspiegabile condizione di calciatore senza squadra. Dopo tre stagioni nel girone A di Lega Pro con la maglia del Trento, il difensore di origini aquilane ma pescarese d’adozione è rimasto fuori dal circus del calcio che conta e adesso si allena per essere pronto a dire sì alla prima proposta interessante che arriverà. Dopo aver svolto la preparazione al centro sportivo Vestina di Montesilvano, ora si è aggregato ad una squadra di Eccellenza vicino Monza. Finora ha declinato alcune offerte dalla serie D. «Ne sono arrivate diverse e ringrazio i club che mi hanno contattato», dice, «ma sono ambizioso, sto bene fisicamente e voglio dimostrare di essere ancora un giocatore importante nei professionisti».

Domani sarà davanti allo schermo per vivere con trasporto la “sua” partita da doppio ex: Pescara è stata l’inizio della sua favola, con il debutto nel 2014 a soli 17 anni (in Tim Cup contro il Sassuolo con Baroni allenatore, poi la prima in B a Vercelli e l’esordio all’Adriatico contro l’Avellino), la promozione ai play off del 2016 e la magia della serie A con Oddo; la Carrarese invece è stata una parentesi di sei mesi in C nel 2018, ma molto formativa alle dipendenze di un certo... Silvio Baldini. «Una squadra forte con Ciccio Tavano, Biasci, Piscopo e tanti che oggi sono in B. Del mister, cosa dire: a Pescara l’abbiamo conosciuto tutti, un uomo ambizioso, vero, trasparente. Quell’anno, a Carrara si posero le basi per la promozione arrivata qualche tempo dopo…».

Il biancazzurro gli scorre nelle vene da sempre: «Il Pescara lo seguo con affetto, è una grande gioia vederlo di nuovo in B. Sappiamo tutti che sarà durissima salvarsi, ma dopo le ultime prestazioni confortanti credo che la squadra abbia i mezzi per giocarsela. Con intensità e mentalità può raggiungere l’obiettivo. La squadra deve pensare solo a macinare i punti per conquistare la salvezza, anche all’ultima giornata. Poi, se arriverà qualcosa in più, sarà ancora più bello».

Vitturini ha lavorato con Vivarini a Teramo dieci anni fa in C: «Un tecnico di altissimo livello per la B. Sta dando un’identità alla squadra e se la giocherà con tutti. Magari da qui in poi i biancazzurri dovranno essere più concentrati e fare meno errori individuali. Serve arrivare alla solidità che ha oggi proprio la Carrarese, e non sgretolarsi alla prima difficoltà come contro la Samp. Ma è una squadra nuova che deve conoscersi bene e compattarsi», prosegue il difensore, che ha anche una laurea in Economia e management dello sport e sogna un futuro da dirigente nel calcio con mansioni amministrative e non solo sportive.

L’ex biancazzurro conosce bene anche Calabro, il tecnico dei toscani: «E’ stato mio allenatore a Carpi, in B. Col tempo ha dimostrato la sua bravura. Il suo 3-5-2 “contiano” dà i suoi frutti nel tempo. Ha vissuto qualche annata poco fortunata, ma ha vinto in diverse categorie e si sta riprendendo tutto con gli interessi a Carrara. Cosa deve temere il Pescara? Intensità e solidità dei toscani. Non è un caso che finora non abbiano mai perso in trasferta…».

Chi può essere l’uomo chiave della sfida? La risposta di Vitturini è netta: Dagasso. «È un mio amico, un ragazzo eccezionale, intelligente. Sta dimostrando tutte le sue qualità: oltre ad essere un gran giocatore, sa adattarsi alle situazioni. Non era facile imporsi subito in B e addirittura in Nazionale Under 21, ma ha una bellissima mentalità, è un ragazzo sempre positivo. E per questo gioca con la naturalezza che solo i migliori hanno».

Dopo la partita, Davide tornerà a correre: vuole tornare presto in campo ad alti livelli. «Posso giocare in molti ruoli, terzino, braccetto, centrale, quinto. Non ho avuto infortuni. Purtroppo a Trento hanno deciso di puntare sugli under nel mio ruolo e non mi hanno rinnovato il contratto. Mi dispiace stare fuori, ma non mollo. Voglio un’altra occasione e spero che arrivi al più presto».

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