Camorra, Piccone: "Sono all'oscuro di tutto"Poi sulle intercettazioni: "Una stortura"

"Mai avuto contatti con aziende fuori da questo territorio, tantomeno con aziendecampane". Così Filippo Piccone, senatore del Pdl e coordinatore del partito in Abruzzo, commenta la notizia che lo vedrebbe iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di aver favorito l'ingresso dei Casalesi nell'ambito della ricostruzione post terremoto

AVEZZANO. "Non ho avuto mai contatti con aziende fuori da questo territorio, non ho mai avuto contatti con aziende collegate con chicchessia, tantomeno con aziende napoletane o campane" .Così il senatore del Pdl, Filippo Piccone, commenta la notizia che lo vedrebbe iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di aver favorito l'ingresso dei Casalesi nell'ambito della ricostruzione post terremoto. "La mia è la posizione di chi apprende una notizia totalmente infondata e inesistente da un giornalista che non è nuovo a queste boutade", spiega.

Il senatore: "Non sono indagato". "La notizia è stata smentita dalla Procura dell'Aquila", spiega il coordinatore del Pdl abruzzese. "L'avvocato Milo (legale di Piccone, ndr) si è trovato a smentire una notizia fantasiosa e inesistente, priva di qualsiasi fondamento. Se mi avessero accusato, come diceva Salvemini, di aver rubato la Madonnina al Duomo di Milano, questa notizia sarebbe stata più plausibile".

I legali: "La Procura smentisce la stampa". La posizione della procura è riportata dall'avvocato Antonio Milo: "Questa mattina siamo andati in Procura dalla dottoressa Picardi che coordina il pool di magistrati che compongono la procura distrettuale antimafia dell'Aquila. La dottoressa Picardi ha smentito l'esistenza di una formale iscrizione nel registro degli indagati del senatore Piccone quindi il senatore Piccone non è assolutamente indagato per i fatti che sono apparsi sulla stampa. Non so se l'articolo è frutto di fantasie, certamente non c'è nessuna iscrizione sul registro degli indagati. Quindi immagino che il giornalista abbia avuto questa notizia che è infondata, smentita dallo
stesso magistrato che è il capo del pool".

Attacco sulle intercettazioni. Piccone va oltre e attacca l'uso delle intercettazioni: "Una volta si usavano i pentiti, oggi si usano le intercettazioni. Basta che in una telefonata si faccia il nome di una terza persona perché questa sia indagata, anche se è all'oscuro di tutto quello che si dice. Credo sia una stortura alla quale va posto rimedio". In merito alle intercettazioni l'avvocato Antonio Milo, prima della conferenza stampa, ha affermato: "Abbiamo appreso delle stesse solo dalla stampa, se non c'è un procedimento penale a suo carico evidentemente non potrà esserci neanche un'intercettazione così come riportato dal giornale. Io penso che siano delle ipotesi radicalmente inconsistenti oserei dire fantasiose”.

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