Case sulla riviera sud Il Comune ci ripensa e fa votare il progetto

L’assessore Diodati: «Il 16 gennaio porteremo in consiglio la proposta di Pescaraporto ritirata dalla commissione»

PESCARA. Dietrofront sul progetto della società Pescaraporto. Ieri, l’assessore al bilancio Giuliano Diodati ha rivelato che l’amministrazione porterà in consiglio comunale, nella seduta convocata per lunedì 16 gennaio, la proposta della società di Milia e Mammarella di un cambio di destinazione d’uso dell’area accanto all’ex Cofa, sulla riviera sud, per realizzare abitazioni al posto degli uffici.

Proprio giovedì scorso, il presidente della commissione Gestione del territorio Ivano Martelli, dopo un acceso dibattito durante la seduta, ha deciso, tenendo conto delle varie richieste dei consiglieri, di non far votare la delibera e di rinviarla agli uffici competenti, in attesa anche della sentenza del Tar, prevista per il prossimo 27 gennaio, che si dovrà pronunciare sul ricorso presentato da Pescaraporto per far valere il diritto del silenzio assenso e ottenere così il permesso per costruire gli appartamenti, evitando il giudizio del consiglio comunale.

La questione sembrava finita lì, anche perché gran parte della maggioranza, compresi il sindaco Marco Alessandrini e l’assessore all’urbanistica Stefano Civitarese, si sono già espressi contro la realizzazione di abitazioni in quella zona della riviera di Porta Nuova. Diverso il parere dell’assessore all’edilizia Loredana Scotolati, la quale sostiene che la costruzione di pochi appartamenti non comprometterebbero le future scelte urbanistiche dell’amministrazione comunale per quella parte della città. La posizione della Scotolati è stata fortemente criticata dal centrodestra, al punto che è stata avanzata la richiesta delle sue dimissioni. Da qui, la scelta di ritirare la delibera che lo stesso assessore all’edilizia, firmatario del provvedimento, ha definito perfettibile. Ma ora l’amministrazione comunale ci ha ripensato e ritiene opportuno portare alla prossima seduta del consiglio comunale il provvedimento. Questa decisione arriva dopo le critiche sollevate dal Movimento 5 Stelle e dal centrodestra, che hanno accusato l’amministrazione di voler impedire al consiglio di pronunciarsi su questa questione. Così, la delibera verrà portata in aula, ma sembra quasi scontata una sua bocciatura.

Tuttavia, il giudizio del consiglio comunale potrebbe rivelarsi ininfluente, se i giudici del tribunale amministrativo dovessero accogliere il ricorso di Pescaraporto, riconoscendo alla società di ottenere il permesso di costruire appartamenti tramite il silenzio assenso. Bisogna infatti ricordare che gli amministratori di Pescaraporto avevano presentato la richiesta agli uffici del Comune per ottenere i titoli edilizi necessari, ma il dirigente competente aveva bloccato l’istanza, rimandando ogni decisione al consiglio comunale. L’eventuale pronunciamento del consiglio prima della sentenza potrebbe influenzare la scelta dei giudici del Tar? È questa la domanda che ora si pongono gli esponenti della maggioranza, alla luce del cambiamento di strategia da parte dell’amministrazione comunale.

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