Confesercenti: Adriatico a rischio per le trivelle croate

L’associazione di categoria sollecita l’intervento dei governatori e dei parlamentari europei eletti nel Mezzogiorno

La mobilitazione degli abruzzesi contro le trivellazioni non è più sufficiente e, secondo la Confesercenti Abruzzo, serve una mobilitazione istituzionale che vada oltre il locale. Da qui, la decisione di scrivere ai parlamentari europei della circoscrizione Mezzogiorno «affinchè ci sia un intervento forte dell'Unione europea per evitare fughe in avanti di Paesi come la Croazia che, con una legislazione “debole”, rischiano di mettere in discussione l'intero ecosistema dell'Adriatico». Non solo. Il direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino ha deciso di scrivere al presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, per «un'azione congiunta dell'Abruzzo con le Marche ed il Molise. Se il turismo è davvero una scelta economica strutturale - aggiunge il direttore di Confesercenti - nessuno può permettersi di sottovalutare questi enormi rischi che ci sono sulle nostre imprese e sull'intera economia adriatica». «C'è bisogno urgente - dice Giammarino - che l'Abruzzo metta un punto fermo sul proprio futuro e investa con energia sul turismo sostenibile, di qualità, archiviando la stagione dei soli vincoli ma investendo sul felice connubio fra tutela del patrimonio paesaggistico, agroalimentare di qualità, impresa turistica diffusa. La scelta del Parco nazionale della Costa dei trabocchi è un primo passo che, assieme al Parco del Cerrano ed alla Via verde, potrà dare all'Abruzzo quel futuro energico che le trivelle mettono invece seriamente in discussione. La Macroregione Adriatico-Ionica, d'altronde - conclude -, ha scelto quattro pilastri sui quali basare la propria strategia: la 'blue-economy', la mobilità, la qualità ambientale, il turismo. E se vogliamo davvero stare al suo interno, dobbiamo compiere scelte decise».