E per i cartelli in spiaggia ci vuole il permesso

Il Comune costretto a richiedere l’autorizzazione alla Soprintendenza per i divieti di balneazione

PESCARA. I cartelli con i divieti di balneazione potranno essere posizionati sulla spiaggia solo dopo aver ottenuto il permesso della Soprintendenza alle belle arti. Proprio così, la struttura periferica del ministero per i Beni architettonici e ambientali, con sede all’Aquila, ha invitato l’amministrazione comunale a mettersi in regola e ad ottenere un’autorizzazione paesaggistica per poter affiggere i cartelli.

Una richiesta del genere non era stata mai avanzata in passato ed è per questo che fonti del Comune la ritengono un’esagerazione, quasi un accanimento nei confronti dell’ente più volte finito nel mirino della responsabile della Soprintendenza Maria Giulia Picchione per alcune opere da realizzare.

Bisogna ricordare, in proposito, la bocciatura della Soprintendenza ai progetti del Ponte del cielo, del nuovo stadio Adriatico e per la realizzazione di un museo con le opere di pregio dell’imprenditore Venceslao Di Persio. L’ultimo terreno di scontro sono stati i pini di viale Regina Margherita, il cui taglio è stato fermato dalla soprintendente con un’ordinanza, ora sospesa in via cautelare dal Tar.

Sta di fatto che l’amministrazione comunale ha già avviato la domanda alla Soprintendenza per ottenere l’autorizzazione per i cartelli sulla balneazione. All’istanza è stato allegato persino un disegno di come il Comune intende affiggere i cartelli sulla spiaggia. «L’intervento da realizzare», scrive la dirigente del Comune nella domanda, «consiste nell’apposizione di paline prefabbricate in legno a ridosso della battigia».

«La mitigazione dell’opera verso il paesaggio», conclude il documento, «viene assicurata mediante la realizzazione del manufatto in legno».(a.ben.)

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