Francavilla, sedicenne in ospedale Pestato da un bullo fuori da scuola 

"Hai parlato male di me": studente preso a pugni e calci da un coetaneo. Ha il naso rotto e un braccio fratturato. La madre: poteva essere una tragedia

FRANCAVILLA. È una storia di bullismo, di soprusi sotterranei venuti alla luce dopo che la vittima, un ragazzo di 16 anni, all’uscita di scuola è stato pestato da un coetaneo che gli ha rotto il naso e gli ha fratturato il braccio sinistro: di fronte alla madre che, avvertita da un altro genitore, l’ha raccolto per strada sanguinante, il ragazzo ha dovuto raccontare tutto. E dopo il pronto soccorso (dove lo hanno dimesso con una prognosi di 30 giorni) la donna l’ha portato dritto in questura a denunciare il suo aggressore.

«Da quanto ci hanno riferito», racconta la donna, I.R. di 41 anni, «si tratta di un ragazzo che a 16 anni ha già dei precedenti, tanto che a Francavilla avrebbe rotto tre costole a un altro ragazzo. Adesso se l’è presa con mio figlio, ma a questo punto», lamenta, «mi chiedo se c’è qualcuno che lo sta tenendo d’occhio, perchè se continuiamo a tacere e a minimizzare con la storia della ragazzata, rischiamo davvero qualche tragedia. Perché mio figlio è stato colpito con un pugno in pieno volto, e con un calcio sul braccio mentre tentava di ripararsi. Ma bastava un pelino più in là e poteva succedere l’irreparabile. È questo che mi fa paura».

Una lite scoppiata per futili motivi, a detta del sedicenne, che ai poliziotti riferisce di aver conosciuto il suo aggressore a fine ottobre per caso, insieme ad altri 4, 5 ragazzi. Un incontro a cui il sedicenne non dà peso, salvo poi incrociare quel tipo una decina di giorni fa quando quello lo prende in disparte e lo accusa di aver parlato male di lui. Il giovane nega, l’altro lo minaccia ordinandogli di trovare lui il «colpevole» entro una settimana. O sarebbero stati schiaffi. La cosa finisce là fino a giovedì scorso quando il giovane esce da scuola e trova ad attenderlo quel ragazzo con il suo gruppetto. Lo invitano a seguirlo in una viuzza adiacente alla scuola e lì, riferisce la vittima, l’altro lo accusa ancora di aver parlato male di lui. E senza dargli il tempo di replicare gli tira un pugno sul naso. «Poi mi ha colpito con altri pugni e con un violento calcio che ho parato con il braccio sinistro», si legge nella denuncia, «con i suoi amici che stavano lì vicino e non dicevano nulla». C’è un signore che si affaccia alla finestra e si mette a gridare ma il «picchiatore», riferisce la vittima, gli urla di essere stato colpito con un coltello prima di scappare lasciando il sedicenne a terra sanguinante. «Poi nessuno si è avvicinato a me, mi sono alzato, sono andato a sciacquarmi in una pizzeria e ho raggiunto la Nazionale, dove è arrivata mia madre».

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