La nuova filanda fa litigare residenti e ambientalisti

Scontro nel parco di via Pasolini: il progetto prevede un palazzo di cinque piani Gli abitanti contestano l’operazione, le associazioni sono favorevoli

PESCARA. Si infiamma lo scontro sul progetto della nuova filanda Giammaria. Ieri, residenti e associazioni ambientaliste si sono messi a litigare, durante un sopralluogo della commissione comunale Gestione del territorio nel parco di via Pasolini. La stessa area verde che rischia di essere cementificata, se dovesse andare avanti il progetto della ricostruzione dell’opificio demolito il 24 aprile del 2015.

Il sopralluogo, che si è svolto in mattinata, è degenerato quando sono comparsi un folto gruppo di residenti della zona e alcuni rappresentanti delle numerose associazioni riunite nel comitato Pro filanda. C’è chi sostiene che le parti siano state avvertite, rispettivamente, dai consiglieri di entrambi gli schieramenti. Fatto sta che la commissione Gestione del territorio, guidata da Ivano Martelli, dopo il suo arrivo nel parco, si è trovata davanti una quarantina di persone. Ed è subito cominciata la discussione tra favorevoli e contrari al progetto che prevede la ricostruzione in via Monte Bolza della stessa filanda demolita, tramite un finanziamento della Regione pari a 1,3 milioni, all’interno del quale dovrebbe trovare posto la casa del lavoro femminile, e la cessione da parte del Comune al proprietario dell’area, il costruttore di Montesilvano Raffaele Di Giovanni, di un pezzo del parco di via Pasolini, dove poter costruire un palazzo di cinque piani previsto inizialmente dove c’era prima il vecchio opificio.

I residenti della zona di via Pasolini sono pronti ad alzare le barricate contro questa operazione e dalla loro parte si sono già schierati i gruppi consiliari del centrodestra e del Movimento 5 Stelle. Più ambigua la posizione del centrosinistra non intenzionato a mettersi contro le numerose associazioni, riunite nel comitato Pro filanda.

Così, ieri si è avuto un primo assaggio di ciò che potrebbe accadere, se la proposta dell’amministrazione comunale dovesse effettivamente approdare in consiglio comunale per il via libera. Residenti e rappresentanti delle associazioni hanno dato vita ad un’animata discussione, con i consiglieri che hanno cercato di non prendere posizione. Poi, al termine del sopralluogo, sono cominciati ad arrivare i distinguo dei politici. Il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, che aveva già partecipato il 15 gennaio scorso a una manifestazione di protesta dei residenti all’interno del parco, ha bocciato senza mezzi termini il piano dell’amministrazione comunale. «Quel verde attrezzato per i bambini», ha affermato, «è destinato ad essere cancellato dalla giunta per far posto a un palazzone di cinque piani. E oggi (ieri, ndr) i cittadini non solo hanno contestato la scellerata scelta urbanistica del sindaco, ma anche della Regione che si prepara a spendere un milione 300mila euro di fondi pubblici per l’ex filanda, ossia per un simbolo, anziché preoccuparsi di spendere quelle somme per la messa in sicurezza delle scuole e delle strade che stanno franando su tutto il territorio». Dello stesso avviso il vice capogruppo di Forza Italia Vincenzo D’Incecco. «Questa operazione è uno scandalo, quando non ci sono nemmeno i soldi per tappare le buche e per mettere in sicurezza le scuole», ha fatto presente. «Abbiamo trovato i cittadini esasperati dall’idea di trasferire la cubatura in un parco pubblico», ha aggiunto il capogruppo di Pescara futura Carlo Masci, «è folle il tentativo del Comune di cedere ai proprietari delle aree verdi, a condizione che si ricostruisca la filanda. Invece, si dovrebbe pensare a realizzare un grande spazio con il mare, la spiaggia, la pinetina, il parco nord e il parco di via Pasolini». «In coerenza con gli atti amministrativi varati quando eravamo maggioranza», ha ricordato il consigliere di Forza Italia Eugenio Seccia, «cerchiamo ora di difendere un parco e, possibilmente con risorse regionali, di integrarlo fino al mare».

Ha preso le distanze dal progetto anche la consigliera dei 5 Stelle Erika Alessandrini. «Il Pd», ha commentato, «ancora una volta, agisce a scapito dei cittadini e riesce a metterli gli uni contro gli altri. M5S è stata l’unica forza politica pescarese che ha cercato fino all’ultimo di salvare l’ex filanda dall’abbattimento, ma la proposta di utilizzare parchi pubblici esistenti per costruire nuovi palazzi non può vederci d’accordo».

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