la partita del cuore  

Medici e architetti in campo per i malati di Alzheimer

PESCARA. Medici contro architetti protagonisti della Partita del Cuore per aiutare i malati di Alzheimer. Sport e solidarietà si sono uniti, sul terreno dell’antistadio, per sostenere una iniziativa...

PESCARA. Medici contro architetti protagonisti della Partita del Cuore per aiutare i malati di Alzheimer.
Sport e solidarietà si sono uniti, sul terreno dell’antistadio, per sostenere una iniziativa di beneficenza a favore dell’associazione Alzheimer Uniti, presieduta da Carlo D’Angelo, con il sostegno dell’assessorato allo Sport, guidato da Patrizia Martelli e del presidente della commissione comunale Ambiente Ivo Petrelli, membro della compagine sportiva dei medici.
Petrelli ha sottolineato che il successo dell’evento «testimonia il grande cuore della città, reso possibile grazie alla collaborazione dell’assessore Martelli e di tutti coloro che hanno partecipato». «L’obiettivo», ha rimarcato Petrelli, «è innanzitutto quello di dare un aiuto concreto a quelle associazioni del Terzo settore che operano sul territorio, a stretto contatto con i malati e le loro famiglie e che poggiano la propria opera quasi esclusivamente sul volontariato e sul buon cuore di quanti scelgono di dedicare parte della propria vita e giornata a chi sta soffrendo per un disagio». Alzheimer Uniti «è una di queste associazioni, nata per supportare le sempre più numerose famiglie che purtroppo contano all’interno del proprio nucleo un paziente affetto da sindrome di Alzheimer, una patologia terribile che determina un inesorabile decadimento delle facoltà cognitive del malato e che ha ripercussioni sull’equilibrio di tutta la famiglia che, nell’associazione, trova supporto anche psicologico, sostegno, fosse anche solo una parola di conforto e di incoraggiamento che però sono fondamentali per chi sta vivendo tale condizione». I professionisti, medici e architetti pescaresi, «dimostrando grande sensibilità verso la tematica». «Per 90 minuti», conclude Petrelli, «hanno giocato, si sono divertiti, indifferenti al risultato finale, ma preoccupati soprattutto di raccogliere una piccola somma devoluta all’associazione del dottor D’Angelo, per contribuire alle mille attività che anche in periodo Covid vengono portate avanti».